Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Ennesima riproposizione (se ne sentiva proprio il bisogno...) del mito di Robin Hood, in questo caso come origin story. Anche se la lista sarebbe lunga direi che fra tutte le ormai incalcolabili trasposizioni di questo personaggio (la cui carcassa è stata spolpata da Hollywood fino all'osso), questa si colloca fra le più improponibili: si apre con una rappresentazione delle crociate degna di una fiction, con un Re Riccardo che fa rimpiangere il Patrick Stewart di Robin Hood – Un uomo in calzamaglia, prosegue in una Gran Bretagna anonima con personaggi secondari a metà strada fra l'inesistente (qualcuno si è accorto della presenza di Little John e dello Sceriffo di Nottingham?) ed il demenziale (Giovanni sembra la parodia del leone spelacchiato della Disney, manca solo che si succhi il dito, e Mark Strong fa sempre lo stesso ruolo e lo fa male), con Russel Crowe totalmente fuori parte e Max Von Sydow elegante ma spaesato. Come se non bastasse viene del tutto meno il ruolo di bandito, sostituito da quello di abile combattente (condito dalle ormai irrinunciabili battaglie lunghe quaranta minuti) ed anche la storia del cambio d'identità col soldato morto è gratuita e buttata li a caso. L'unico guizzo viene forse da Cate Blanchett, ma il suo ruolo è comunque posto troppo in secondo piano per attenuare il disastro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta