Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Il progetto era stato inizialmente battezzato "Nottingham", e prevedeva che lo sceriffo di Nottingham in realtà fosse l'identità ufficiale di Robin Hood, e successivamente ha assunto invece il confronto di due personalità qua e là simili,due nemici di rispetto ma in modo più accurato psicologicamente. Finchè Ridley Scott non ha deciso di abbandonare questi intenti, e ha optato per narrare ciò che avviene prima della leggenda dell'eroico arciere di Sherwood,con il ritorno del protagonista dalla sconfitta alle Crociate e il suo peso nel contrastare un disegno sovversivo ordito dal re di Francia per annettere l'Inghilterra al proprio regno. Su sceneggiatura del Brian Helgeland di "L.A. Confidential" l'autore di "Thelma & Louise" imbastisce un'avventurona che tiene conto della leggenda dandole un rivestimento storico, relativamente fondato:al di là di facili e un pò pregiudiziali bocche storte circa il progetto in sè, il film ha presa robusta,e se rispetto al miliardario "Gladiatore" che sancì la prima collaborazione tra Ridley Scott e Russell Crowe, c'è una tenuta narrativa più solida, la celebrata abilità del regista nell'imprimere forza alle immagini è intonsa,si veda il crescendo della battaglia finale sul bagnasciuga tra gli inglesi capeggiati da Robin Hood e gli invasori francesi. Visto ormai in molte salse, Robin il ladro per giustizia mancava dallo schermo da quasi vent'anni,glissando sulla mediocrissima satira realizzata da Mel Brooks:se Errol Flynn gli ha dato una vena baldanzosa,Sean Connery la malinconia della maturità, Kevin Costner un'appesantita piacioneria, la versione di Russell Crowe amalgama malinconia e maschia fisicità,come nel finale in cui,dopo aver pugnato e gridato,versato sangue dei nemici e suo,porta via in braccio,lontano dagli acclamanti alleati,l'amata ferita dal cattivo.Nel coro,citazione,oltre che per una non bella ma fascinosa Cate Blanchett, per un William Hurt di ottima presenza in un ruolo di leale uomo di Stato.
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