Regia di Michael Apted vedi scheda film
Sette spade per due fratelli, un cugino, un regale amico, un topo parlante, un leone e un nostromo. Sette lord da ritrovare per sconfiggere il Male. Il terzo capitolo di Le cronache di Narnia viaggia a velocità di crociera, in tutti i sensi, e porta a casa il risultato. Niente di eccezionale, ma mischiando i più banali principi della caccia al tesoro a un mix tra I pirati dei Caraibi, Master and Commander e, alla fine, pure Peter Pan, riesce a ridare linfa alla saga tratta dall’epopea letteraria di C.S. Lewis. Il sottovalutato secondo capitolo, più dark, lascia in eredità il bel Caspian (Ben Barnes) e qualche estetismo cupo, dei quattro piccoli re del primo film ora rimangono solo Lucy ed Edmond (Georgie Henley e Skandar Keynes). Bisogna chiudere i giochi, ma lo si fa con le simbologie elementari dei capitoli cinematografici e non con quelle cattobelliche, più complesse, di Lewis. Il resto lo fa qualche buon effetto speciale e la storia che va con il pilota automatico. Ci si emoziona un po’ e si apprezzano new entry come Will Poulter, cuginastro e comprimario che fa da controcanto narrante sarcastico, a cui sono affidate le speranze di sequel e che ci regala la parte migliore del film, scopiazzata da Dragon Trainer: le comiche di Narnia.
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