Regia di Michael Apted vedi scheda film
Terzo capitolo de “Le cronache di Narnia” e cambio di timone alla regia, con il mestierante Michael Apted chiamato a cambiar rotta, ma anche alla produzione, dalla Disney alla 20th Fox, e per fortuna le cose vanno un po’ meglio, ma non poteva essere diversamente vista l’insulsaggine de “Il principe Caspian”.
In ogni caso almeno si respira un po’ di avventura, certo fa un po’ impressione se si pensa che lo scenario fatto d’isole, mare e battaglie richiama in parte i “Pirati dei Caraibi” che proprio Disney è da sempre targato.
Edmund (Skandar Keynes), Lucy (Georgie Henley) ed il loro cugino rompiscatole Eustacchio (Will Poulter) si ritrovano d’incanto nel mondo di Narnia mentre i venti della Seconda Guerra Mondiale soffiano sull’Inghilterra.
Finiscono subito incontro al principe Caspian (Ben Barnes) sul Veliero dell’Alba, quando il mondo di Narnia pare vivere in pace, ma la loro presenza non è casuale ed i pericoli si materializzano molto presto.
Infatti molte persone stanno scomparendo nel nulla e per porvi rimedio dovranno raggiungere un isola tenebrosa ed arrivarci con tutte le spade dei sette Lord scomparsi da tempo.
Ritorna il mondo di Narnia, dopo tanti dubbi sulla realizzazione (ma pare che il quarto non tarderà molto a vedere la luce) e per quanto il panorama proposto non faccia fare i salti di gioia per l’entusiasmo, almeno il film ha più senso rispetto all’inguardabile episodio precedente ed i tempi sono più consoni a quanto proposto (ovvero non moltissimo) rispetto al prolisso episodio d’origine.
Così in un amen i “nostri” si ritrovano già in mare aperto e sempre molto velocemente si passa da un’isola all’altra, passando da pericoli a incontri particolari, combattimenti (quasi sempre all’acqua di rose), magia e maturazioni personali (della giovane Lucy che vorrebbe essere più bella, al’incredulo Eustacchio che imparerà ad apprezzare i “diversi”).
Tutto molto semplice, scenari molto belli (e brillante la fotografia del nostro Dante Spinotti), pochi colpi di scena, effetti speciali all’altezza, ma senza esagerare, in generale una fluidità di tocco del regista aiuta parecchio a seguire le dinamiche che vengono proposte senza tempi morti, per quanto poi prese singolarmente non c’è molto che valga la pena di tenere a memoria.
Insomma la storia non invoglia tantissimo, inutili porsi troppe domande (ad esempio perché Lucy può, senza ostacoli, recitare la magia che rende visibili gli invisibili se il custode del libro non vuole?), l’unico modo per uscirne integri è lasciarsi trasportare dai viaggi e dalla piacevole sensazione di avventura formato junior.
Non tantissimo, ma nemmeno “peste e corna”, certo i fantasy migliori rimangono parecchio lontani, ma non dimenticandoci (e non si fa fatica) di quanto accaduto in precedenza ci si può ritenere mediamente soddisfatti.
A piccoli passi.
VOTO : 6,5/10.
Prova a mettere un pò d'ordine ed in parte ci riesce.
Meno svolazzi ed un pò di praticità in più rispetto alle due precedenti avventure di Narnia.
Decisamente meno abulico rispetto al capitolo secondo nel quale era davvero terrificante.
Si merita la pagnotta a questo giro, anche se certo non è il prototitpo del grande attore.
Non simpaticissimo, di ragazzini migliori al cinema negli ultimi anni se ne trovano, ma poi alla fine se la cava comunque .
Personaggio tutto sommato non male.
Discreta.
Movimenta un pò l'azione soprattutto nella prima parte dove fa il guastafeste.
New entry azzeccata.
Uno degli uomini di punta del veliero.
Sufficiente.
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