Regia di Mamoru Hosoda vedi scheda film
La ragazza che saltava nel tempo è un film d'animazione giapponese del 2006, diretto da Mamoru Hosoda; il film è il primo vero successo del regista sia di pubblico sia di critica, opera con cui si è aggiudicato l'ambito Japan Academy Prize for animation of the year.
Tra gli addetti ai lavori il nome di Hosoda era già all'epoca molto quotato a tal punto che lo Studio Ghibli nel 2003/2004 lo assunse per dirigere il castello errante di Howl ma per divergenze stilistiche/contenutistiche il novello autore venne allontanato dallo studio:
«Lo studio ghibli è stato creato per consentire a Miyazaki di produrre le sue opere non per creare opere di altri. Non è una situazione molto salutare per il nostro mercato dell'animazione...» Hosoda.
Tuttavia per completezza è giusto evidenziare la profonda stima che Hosoda prova per il maestro Miyazaki infatti secondo lui mai troveremo il "nuovo Miyazaki".
Con questo film Hosoda inaugura in maniera definitiva [già si era intravisto qualcosa durante il suo operato con la saga Digimon e nell'episodio 40, da lui diretto, della serie Magica Doremì] la sua personalissima poetica basata sul confronto e analisi tra giovani e la società contemporanea, il tutto filtrato attraverso la fantascienza.
Il film essenzialmente è un racconto di formazione molto originale come dimostra l'escamotage del viaggio del tempo, a tal proposito i suddetti viaggi sono rappresentati in maniera del tutto innovativa e da un punto di vista visivo sono meravigliosi, caratterrizzati da un miscuglio di colori molto vivi e spumeggianti.
L'autore si sofferma sulle problematiche adolescenziali, dove il rifiuto della crescita e delle responsabilità sono elementi fondamentali, tuttavia il fulcro centrale è il tempo: fattore opprimente e ossessivo, ormai siamo sempre di fretta con il forte rischio di accantonare relazioni e riflessioni importanti.
Hosoda inoltre è molto bravo ad inserire subplot validi e congeniali al contesto, tra cui la tematica del bullismo che può portare le vittime a compiere gesti estremi e violenti, detto questo il tutto viene gestito in maniera molto armonica (apprezzabile l'alternare musica classica con brani contemporanei locali).
Da un punto di vista tecnico l'opera è alquanto pregevole, le animazioni sono ben fatte inoltre la regia è di livello.
Film imperdibile che lancia definitivamente all'interno dello star system locale un nuovo autore.
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