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La ragazza che saltava nel tempo

Regia di Mamoru Hosoda vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La ragazza che saltava nel tempo

di zombi
10 stelle

ennesimo capolavoro dell'anime giapponese. siamo a scuola, appena prima delle vacanze estive e makoto scopre casualmente di poter saltare letteralmente nel tempo. questo le permette di aver salva la vita, causa la rottura dei freni della bicicletta, ma nel contempo questa sua abilità che all'inizio viene presa come un gioco, la mette nelle condizioni di creare tanti altri guai che aumentano sempre più intersecandosi talmente tra di loro da dover intervenire in maniera drastica. all'origine del trucchetto fantastico però, i dilemmi e i problemi di ragazzi che lentamente si stanno trasformando in qualcos'altro. l'ennesimo episodio di formazione tenuto a testimone da un enorme cumulonembo che sempre uguale a se stesso e sempre in continuo mutamento catalizza l'attenzione dei ragazzi e dello spettatore. non c'è nulla che proibisca lo spettatore e i protagonisti di questo splendido film di prestare la loro attenzione ai dettagli spettacolari degli artisti che hanno creato i fondali del film, ma al contempo regista e sceneggiatori hanno saputo far interagire le capacità tecniche del disegno, rendendo questo mirabolante effetto speciale un complemento(di lusso) ad una storia che per "l'ennesima" volta commuove alle lacrime. un quadro è un messaggio dal passato per il futuro. l'artista sconosciuto lo ha creato in un momento di estrema precarietà causa guerre e siccità, e succede che anche dal futuro si venga a conoscenza di questo quadro, e si senta il desiderio insopprimibile di vederlo, non avendone la possibilità nella propria epoca, oberata dagli stessi nefasti problemi che ha però generato quel dipinto così avvolgente, come dice la zia di makoto. non bastassero i problemi che makoto combina già da sola, si aggiungono anche quelli che crea con l'abilità di intervenire sul passato saltando indietro nel tempo. "il tempo non aspetta nessuno" campeggia su di una lavagna nel laboratorio di scienze. nonostante per la stragrande maggioranza sembri sempre uguale a se stesso, come il grande nuvolone, lentamente ma inesorabilmente invece cambia e muta e niente è come lo era un secondo prima che io pensassi e scrivessi questa ultima parola. eccezionale come a guardare film come questi si vengano toccate corde che hanno suonato anni fa quando si aveva la stessa età dei protagonisti. magari l'impopolarità rendeva i giorni a scuola un pò più difficili, ma i cieli, quelle nuvole, l'odore della primavera che sembrava durare di più, o quelle cicale che cantavano ossessivamente un'estate che sembrava soffocare meno, sono sensazioni reali, quasi tattili ed è grazie a queste sensazioni riportate in vita che film come questi sono preziosi e belli.

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