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L'immorale Mr. Teas

Regia di Russ Meyer vedi scheda film

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La recensione su L'immorale Mr. Teas

di mm40
6 stelle

"D'altro canto, ad alcuni uomini piace restarsene malati". La scopofilia, argomento centrale di tutto il cinema di Meyer, è la vera protagonista di questo suo esordio in mediometraggio: la provocatoria tesi è appunto che il voyeurismo sia una malattia. E che quindi necessiti una cura: ma quando il signor Teas (maschio medio americano, si suppone) si reca da uno specialista della psiche per guarire dalle proprie irrefrenabili pulsioni scopiche, ecco che si trova di fronte una donna bellissima e la sua immaginazione lo porta a spogliarla con gli occhi. A quel punto tanto vale arrendersi: una morale ferocemente anti-cattolica, che spinge a peccare, in sostanza, con un'argomentazione semplice eppure infallibile: perchè peccare è bello. Il genio di Meyer cominciava così a dispensare pillole del suo libertario pensiero; siamo soltanto nel 1959 e già i pochi nudi che vediamo in questa pellicola erano abbastanza per far gridare allo scandalo. Ma nel giro di pochissimi anni, con una serie di lavori in cui oserà sempre qualcosa di più, il Nostro riuscirà ad abbattere qualsiasi pregiudizio censorio, mettendo in scena il corpo femminile con la naturalezza di un pittore ritrattista, spogliandolo per ammirarne la bellezza delle forme e contemporaneamente indicando in tale (naturale, appunto) soluzione la via migliore per far cessare i tormenti morbosi dei sensi di colpa. Ancora Meyer non lancia strali sulla società Usa, ma sa già benissimo, con questa sua sceneggiatura, dove andare a parare; il protagonista si chiama realmente Teas (Bill) e fu commilitone del regista durante la seconda guerra mondiale. Le bellezze impiegate in questo L'immorale mr. Teas (Ann Peters, Marilyn Wesley, Dawn Danielle) non torneranno più nella filmografia di Meyer: e questo è sintomatico del fatto che il regista qui, dovendosi contenere, fu costretto a lavorare con seni troppo piccoli rispetto a quanto da lui desiderato. Si rifarà ampiamente in un futuro prossimo. Curiosa - e ben sfruttata - la scelta di non inserire dialoghi nel film: solamente un commento sonoro (clarinetto, fisarmonica, chitarra) e una voce narrante esterna, che costruisce i fatti a mo' di documentario scientifico. 6,5/10.

Sulla trama

Un'anestesia dal dentista che causa nel paziente la vista a raggi X: a chi potrebbe capitare una fortuna simile, meglio che allo sfegatato guardone mr. Teas? L'uomo se ne va così in giro per la città a osservare le grazie desnude delle donne più piacenti.

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