Regia di Kit Ryan vedi scheda film
Assolutamente inguardabile
Ritchie alias Stephen Dorff, rapinatore seriale, dopo un colpo andato a male, è costretto, per evitare la rappresaglia di un boss, suo committente, a recarsi a Mosca per rubare una preziosa croce in un grattacielo a Mosca, insieme a due “compari” russi.
Penetrati nel palazzo, i tre portano via il prezioso cimelio, ma il più balordo, lascia sulla sua strada una scia di sangue, uccidendo senza motivo una donna. Cercano di fuggire con l’ascensore, ma tanti “avventori” ritardano la loro fuga, finché non si ritrovano tutti bloccati al tredicesimo piano, apparentemente in disuso, cosi i reclusi diventano degli ostaggi, da barattare in cambio della libertà, ma in realtà l’interlocutore, che per telefono, ne chiede il rilascio, non è un funzionario di polizia, ma senti senti, un cavaliere, erede di Ivan il Terribile, che allocandosi al tredicesimo piano, comincia a sterminare tutti quelli che gli capitano a tiro, a colpi di spada e trappole medieval-disco, disseminate per i corridoi.
Quelli che non eliminano il suddetto, non hanno sorte migliore, poiché uccisi, da altri ostaggi, che estemporaneamente hanno formato una setta, guidata da una fanatica religiosa, che pratica sacrifici umani.
Dunque fiumi di sangue, teste mozzate, arazzi di pelle umana e molto altro ancora, all’insegna dello splatter più estremo e gratuito. Alla visione di questo insensato e inconcludente “film” che altro non è che un’accozzaglia, di scene truculente, viene da chiedersi, perché farsi tanto male. La regia spazia velleitariamente, attraverso più generi, dal thriller, all’horror, alla black commedy, ma in sostanza gira a vuoto, per consegnare un prodotto inguardabile, una storia senza né capo né coda, con una sceneggiatura inesistente, che non si capisce dove voglia andare a parare.
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