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Il compleanno

Regia di Marco Filiberti vedi scheda film

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La recensione su Il compleanno

di alan smithee
6 stelle

Ci sono pellicole di cui si parla moltissimo, magari perche’ presentate ai festival piu’ prestigiosi (in questo caso al Festival di Venezia di un paio d’anni orsono, in una rassegna collaterale) e che poi spariscono nel limbo di una distribuzione pressoche’ inesistente o comunque frammentaria e inadeguata. Cosa mancasse come appeal commerciale alla pellicola di Marco Filiaberti non riesco francamente a capirlo: attori famosi e belli, divi tv  apprezzati anche dal grande pubblico, tendenzialmente meno assiduo frequentatore di cinema e proprio per questo potenziale garante di incassi inaspettati;  argomento accattivante e un po’ piccante, almeno come in un film di Ozpetek; situazioni intriganti senza scadere nella volgarita’; elogio del mito incantatore della bellezza che irretisce, sublima, acceca. Eppure Il compleanno e’ uno dei casi di film “fantasma” piu’ emblematici degli ultimi anni.

Il mito della bellezza estraniante, destabilizzante e inarrivabile ha gia’ avuto illustri e non certo raffrontabili precedenti in Morte a Venezia di Luchino Visconti e Teorema di Pasolini, ma la pellicola scritta e diretta da Filiberti ha la modestia di seguire un suo percorso con coerenza e buona presa emotiva, in un crescendo di situazioni piuttosto coinvolgente, salvo inciampare in alcuni episodi minori (la morte per annegamento di una giovane, tutto il personaggio di Piera Degli Esposti) francamente un po’ superflui se non imbarazzanti.

La sostanziale riuscita dell’opera, dal finale che volge al dramma melodrammatico grazie ad un colpo di scena forse un po' eccessivo ma necessario, e’ in gran parte resa da una interpretazione davvero convincente da parte del buon cast di interpreti, fra cui spicca per partecipazione il Massimo Poggio lanciato proprio da Ozpetek alcuni anni fa e ora divo televisivo, molto convincente nel rendere il disarmo davanti a una bellezza accecante (resa peraltro con verosimiglianza e sorriso smaltato e abbagliante dal supermodello Thyago Alves, quasi un semidio che cancella ogni altra presenza mascile e femminile nei dintorni).

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