Regia di Marco Filiberti vedi scheda film
Due coppie di amici di vecchia data trascorrono l'estate in una bella casa a Sabaudia, sul litorale laziale. L'arrivo del figlio ventenne di una delle due coppie (Alves) apre uno squarcio nei rispettivi rapporti tra coniugi, mandando in crisi soprattutto Matteo (Poggio), stimato psicanalista che scopre di avere un'irrefrenabile passione per il ragazzo.
Al suo secondo lungometraggio dopo Poco più di un anno fa. Diario di un pornodivo, Marco Filiberti si conferma l'aedo stonatissimo del cinema gay. Il compleanno tradisce tutte le ingenuità di questo "regista" d'accatto: incapacità di chiudere le scene in montaggio, dissolvenze sbagliate, piani medi a gogò senza alcuna inventiva in fase di ripresa, indizi narrativi disseminati a caso (cosa c'entra la storia della ragazza depressa morta misteriosamente?), personaggi di contorno dai caratteri sfuocati (soprattutto quello di Piera degli Esposti, la migliore in campo), musiche indaventi, estetica glamour con indugi imbarazzanti sui corpi maschili. Se in questo melò dagli echi viscontiani la forma è miserrima, i contenuti non sono da meno: gli stereotipi si sprecano (lo psicanalista che pontifica, l'eterno Peter Pan, le mogliettine tra il frustrato e l'isterico) e sull'intera opera aleggia un'atmosfera morbosa nella quale il sesso viene messo in scena con sguardo colpevolizzante.
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