Regia di Keith Griffiths, Stephen Quay, Timothy Quay vedi scheda film
"The Cabinet of Jan Svankmajer" è un omaggio devoto e sincero a Jan Svankmajer, il grande artista ceco che ha portato il surrealismo "a passo uno" nel mondo dell'animazione.
I fratelli Quay, americani di nascita ma inglesi di adozione, possono essere visti come dei suoi discepoli che hanno poi proseguito per la propria strada.
Questo affettuoso quanto geniale cortometraggio è una sorta di viaggio iniziatico alla "magia animata in stop-motion"; non solo una rappresentazione teatrale di pupazzi in movimento. L'opera è divisa in atti ed è ovviamente ambientata a Praga. All'interno di una simil-bottega, "l'artigiano" Svankmajer libera il proprio spirito creativo, (ri)anima l'inanimato ed educa un giovane alla sua arte.
Si entra in una sorta di dimensione parallela, in cui la visionarietà scaturisce puramente dalle immagini e dalle scenografie in miniatura. Le teste ricoperte di Verdura del pittore manierista Arcimboldo generano "l'artigiano" e questi, circondato dalle proprie ispirazioni artistiche, forgia la materia e forma l'allievo (gli stessi Quay e il pubblico?) aprendoli letteralmente la testa per liberarlo dalle cose futili e iniziarlo all'arte.
I segreti della creazione vengono via via disvelati (senza alcuna spocchia intellettualistica!) in una cornice quasi magica. Un'amorevole magia rigorosamente "a passo uno".
8,5
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