Regia di Charles Reisner vedi scheda film
Sgangherato e bizzarro quanto ci si potrebbe attendere, questo è l’undicesimo e penultimo capitolo della saga dei Marx. Nonostante ci troviamo ormai alla fine della carriera cinematografica dei tre fratelli, e nonostante effettivamente il peso degli anni un po' si senta, Il bazar delle follie non delude sotto i punti di vista più importanti: il ritmo, naturalmente, la comicità e l'inventiva. La trama è pretestuosa all'ennesima potenza, ma in fondo le commedie dei fratelli Marx non hanno mai avuto l'ambizione di raccontare granché; la messa in scena è essenziale ed è chiaro fin da subito che ciò che più importa qui è mostrare numeri musicali, balletti, gag acrobatiche e piazzare al punto giusto le battute di Groucho, dalla inesauribile parlantina nonsense. Considerando il percorso in declino della filmografia di Groucho, Chico e Harpo, sorprende comunque constatare che fino alle ultime produzioni la qualità dei lavori si è mantenuta sempre assolutamente sufficiente; anche questa pellicola sarà pure il solito repertorio di frizzi, lazzi, trovate verbali e comicità slapstick, ma nondimeno si tratta sempre di un bel vedere. A fare da spalla dei Marx torna la bravissima Margaret Dumont; la sceneggiatura viene da un soggetto di Nat Perrin ed è firmata da Sid Kuller, Hal Fimberg e Ray Golden. La regia è dell'esperto Charles Reisner, per la prima volta al fianco dei Marx. 6/10.
In un centro commerciale i detective e le guardie del corpo più scalcinati e improbabili combinano tanti pasticci da riuscire a sventare un vero intrigo.
(Re-visione 13/12/21)
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