La recensione su Adele e l'enigma del faraone

di Lina

6 stelle

Questo è sicuramente il film più stupido, sopravvalutato e grottesco che io abbia mai visto sull'argomento delle Mummie. Ispirato ad un fumetto francese che non ho mai letto, si rivela un pochino divertente solo a partire dal secondo tempo, ma è alquanto sconclusionato, poco intenso, poco consistente e sforna melensaggini a volontà (tra le quali spicca lo pterodattilo che appena uscito dal suo uovo, semina il terrore nella città di Parigi). Tuttavia, il suo stile alquanto ambiguo poichè sempre in bilico tra serietà e comicità, fa sì che il risultato in generale, non sia poi così male. La trama nonostante presenti talvolta alcune sequenze un po' noiose, intrattiene perchè mescola benino avventura, fantasia ed umorismo, mentre l'atmosfera misteriosa-dark dal sapore ironico che si respira, ricorda vagamente quella che si avverte spesso in alcuni film di Tim Burton. Luc Besson dunque per la sua ultima fatica s'ispira ad uno stile fiabesco e visionario, ma non solo. S'ispira soprattutto alle atmosfere di Indiana Jones, a quelle di Fantômas, di Una notte al museo e di Belfagor, senza contare che l'eroina principale Adele, può per certi versi ricordare la Lara Croft di Tomb Raider... con la differenza però che Adele è più maleducata e priva di carisma. Non sa accattivarsi nessuno e nelle sequenze d'avventura non emoziona rendendosi invece fastidiosa. Ma se il film fallisce dal caratterizzare in maniera piacevole i suoi personaggi, se non altro riesce nel suo intento d'incuriosire quanto basta lo spettatore che ad un certo punto, si domanda come mai Adele abbia rubato una mummia portandosela a casa e come mai tenga la sorella in stato vegetativo in una camera da letto. Poi quando la verità viene spiegata (e tutti i nodi vengono finalmente al pettine) e la mummia si risveglia e comincia a parlare, il tutto diventa irresistibilmente trascinante e spassoso fino all'epilogo bizzarro, ma felice.