Regia di Luc Besson vedi scheda film
Il fumetto Adéle Blanc-Sec di Jacques Tardi esce nel 1976 in Francia, in Italia viene pubblicato su Alter nella primavera del 1980, quando la rivista aveva un formato assurdo, nella fattispecie la prima storia, da cui è tratto metà film, si trovava su tre poster giganti, scomodissimi da leggere, passava veramente la voglia. Dove ci sono eroine francesi da esaltare non può mancare il tonitruante Luc Besson, dal quale però, è doveroso ammettere, ci si poteva aspettare di peggio. Contrariamente alle previsioni resta sorprendentemente parecchio fedele all'originale, anche se ovviamente trasforma una burbera e per niente attraente giovinotta in una donna con indubbio fascino e sex appeal. Altra licenza che il regista si prende è di alterare l'approccio della narrazione: dal tono drammatico, serio, misterioso e talvolta cruento del fumetto originale ad una scanzonata carnevalata piena di battute da avanspettacolo dove si muore solo fuori campo. Ma l'operazione non gli è riuscita, la vicenda è fiacca, il personaggio è bruciato: il finale è spudoratamente aperto, a far presagire uno o più sequel, ma data l'accoglienza, dopo ormai dodici anni, è altamente improbabile che la cosa prenda corpo.
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