Regia di Allen Coulter vedi scheda film
Film assolutamente deludente. L' inizio, con l'omicidio di una donna in una stazione della metropolitana, sembrava il preludio a chissà cosa; in realtà non ha quasi nessuna attinenza con la trama e con la storia dei protagonisti che si colloca temporalmente più avanti nel tempo.
Vorrebbe essere la storia d'amore di due giovani: lui, un figlio di papà straricco e viziato, in conflitto col genitore - non si sa bene perchè... forse troppo trascurato dal padre, potente e importante uomo d' affari che, diligentemente, corre a pagargli tutte le cauzioni, quando il ragazzotto finisce in carcere per rissa? - che si atteggia a ribelle anticonformista, e vive in una topaia, tormentandosi per il suicidio di un fratello; lei invece, è la giovane figlia di un semplice poliziotto, studentessa universitaria, orfana di madre, per inciso, la donna uccisa in metropolitana all'inizio del film; lei, bambina, fu testimone presente alla tragedia, ma sulla sua psiche da adulta non sembrano restare tracce dell'evento traumatico. Insomma, dovrebbe essere un personaggio complesso e problematico, ma appare come una ragazza del tutto normale ed equilibrata, - se per 'normale' intendiamo un rapporto difficoltoso con un padre iperprotettivo che ha dovuto allevare una figlia da solo - insomma, una giovane senza nessuna caratteristica peculiare.
La figura davvero più interessante di tutto il film e la sorellina minore di lui, bambina geniale e solitaria presa di mira dalle compagne, che il fratello protegge e difende.
La cosa più di cattivo gusto e fuori luogo è il finale, una furbata strategica e ad effetto, per sostare l'attenzione e il ricordo su un altro evento reale e drammatico che ha segnato l' America per sempre.
Un film che si può tranquillamente dimenticare.
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