Regia di Allen Coulter vedi scheda film
La storia di due solitudini, due vite segnate in maniera profonda da un trauma consumatosi nell'adolescenza, che finiscono per intrecciarsi senza mai unirsi del tutto. A causa di un dolore latente che continua a rendere Tyler ed Ally insoddisfatti, insicuri e diffidenti nei confronti della possibilità di aprirsi agli altri con fiducia e serenità, anche di fronte allo sbocciare di un forte sentimento.
Alla fine non si capisce bene se invece sia l'ineluttabilità del destino ad opporsi alla loro realizzazione di un'esistenza normale ma felice.
Il finale del film, in effetti, ribalta tutto e lascia il dubbio sul vero significato di tutto ciò che il regista ha mostrato: il racconto di una gioventù bruciata? una riflessione sulla difficile elaborazione del lutto? una drammatica storia d'amore? il complicato rapporto tra genitori e figli?
C'è un pò di tutto e forse è proprio questa varietà di argomenti, più o meno validamente trattati dalla sceneggiatura, a lasciare nello spettatore l'impressione di un film anomalo, irrisolto, che cerca di riscattarsi verso una dimensione collettiva inserendo la citazione di una data storica che ha fatto molto discutere la critica.
Non particolarmente memorabili le interpretazioni del cast e la colonna sonora; qualche buona trovata alla regia; film comunque insolito ed interessante.
Cerca di liberarsi dall'ingombrante figura di Edward scegliendo un altro personaggio tormentato; per lo meno sfoggia espressioni nuove e più variegate rispetto a quando fa il lunare vampiro.
Buona prova.
Molto rigido e odioso fino alla fine.
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