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Crazy Heart

Regia di Scott Cooper vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Crazy Heart

di laulilla
5 stelle

Bad Blake, un tempo affermato autore e cantante di musica “country”, ora è sulle soglie della vecchiaia, a corto di quattrini e in condizioni di salute piuttosto precarie...

 

La spietatezza dello “Star System” sforna a getto continuo nuovi cantanti, come Tonmy Sweet (Colin Farrell), che sono disposti a usarlo ancora come trampolino di lancio per le loro esibizioni, ma non a lasciargli la scena, quali che fossero stati i suoi precedenti meriti. Il pubblico per il quale Bad (Jeff Bridges) canta è quello piuttosto anziano del New Mexico, del Texas, dei grandi spazi per lo più desertici, intervallati dalle squallide oasi dei motel, dei bar ospitati da capannoni a ridosso delle pompe di benzina.

In parte per consolarsi della tristezza del presente, in parte per abitudine inveterata, in parte per dimenticare i suoi fallimentari trascorsi matrimoniali, Bad consuma super alcoolici e sigarette – anche “erba” ogni tanto - in quantità impressionanti, con immaginabili conseguenze sul suo fegato, sui suoi polmoni e sul suo cuore.
Una giovane giornalista, Jean (Maggie Gyllenhaal), conosciuta durante un’intervista, suscita in lui una tardiva passione amorosa, mentre il bimbo di lei sembra far riaffiorare nel suo cuore quella voglia di paternità, un tempo tanto lontana da avergli fatto abbandonare senza rimorsi il figlio di pochi anni.


La sua vita alla deriva gli impedisce di costruire un saldo legame con Jean, che pure continua ad amarlo: la fermezza tenace di lei sarà decisiva per Bad, finalmente cosciente che è arrivato il momento di cambiare.

 

Il film propone dunque una serie di temi che non costituiscono una novità né nel cinema, né nella cultura americana: la sregolatezza dell’artista, l’alcool come risposta, la vita on the road negli scenari fascinosi e inquietanti del West americano.
Jeff Bridges, tuttavia, nella parte di Bad, riesce a rendere – grazie alla sua convinta e convincente interpretazione – interessante persino un film come questo, certamente nonmolto originale.
Tanto è giusta e perfetta la sua maschera d’attore, infatti, da conferire verità a un personaggio un po’ troppo déja vu.
Bellissimo l’accompagnamento musicale, le malinconiche canzoni “country” forse, però, avrebbero richiesto un po’ di sottotitoli in italiano, ciò che pone, contestualmente, il problema del doppiaggio e della traduzione, in questo caso davvero poco country…

 

 

Disponibile - per il noleggio o l'acquisto - su molte piattaforme. Questo mio scritto è la rielaborazione di una mia antica recensione ancora presente su Mymovies

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