Regia di Alexander Korda vedi scheda film
Buon testo, buona recitazione, regia dignitosa, tematica intrigante: non sarà un capolavoro cinematografico, ma lo si rivede con piacere. Il tema è la rigidità della moglie, innamorata del marito solo perchè lo considera perfetto ("ideale"), ma decisa a lasciarlo quando lui deve confessarle una sua antica grave scorrettezza morale e politica. Mereghetti travisa e presenta la moglie come ideale, mentre è l'unico vero oggetto di denuncia del film; al confronto appare molto più simpatica e umana l'intrigante "senza scrupoli" che ricatta il marito. Ma è come per le condanne dei "giusti" nei vangeli: i benpensanti non le capiscono neppure, e restano convinti che vi siano lodati coloro che si credono giusti perché rispettano le leggi. Eppure è talmente esplicita da suonare ingenuamente didascalica la rigidità della moglie che dice di non perdonare nessuno sbaglio passato perché chiunque abbia sbagliato una volta può sbagliare ancora; ma il testo non è così banalmente didascalico come avrei pensato, se Mereghetti riesce ancora a travisarlo. Ho citato anche i vangeli perché credo che ad essi si richiami volutamente il testo, nel confronto fra la moglie "farisea" e la "peccatrice" dichiarata e disprezzata. Ma alla fine la moglie, grazie a un imprudente biglietto interpretabile come messaggio ad un amante e caduto in mano dell'avversaria che lo manda al marito per vendicarsi di lei, tace e mente per evitare sospetti del marito e forse finalmente capisce.
Michael Wilding non interpreta la parte del marito, come indica Mereghetti, bensi quella dell'amico lord, simpatico e falsamente cinico, che rappresenta l'autore del libro, e che aiuta a districare e risolvere la vicenda.
Nel manifesto del film riprodotto qui nel sito la figura di Colette Colbert, l'attrice che interpreta la ricattatrice, occupa sullo sfondo tutto il manifesto, mentre non compare per nulla la moglie.
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