Regia di Julie Anne Robinson vedi scheda film
Ci sono modi diversi per raccontare una storia d'amore e morte . Qualcuno la racconta cercando di far intraprendere allo spettatore un "viaggio" verso cio' che e' la vita e quindi la morte - che nel mezzo ha amore , odio e quant'altro ci rende "umani" - senza bisogno di trucchetti inutili o di melassate indigeribili e c'e' chi invece butta tutto in vacca girando il tutto come in una sit-com e lasciando che l'inutlita' dei personaggi e della storia "facciano" il resto.
Purtroppo - senza sorpresa sia chiaro - questo THE òLAST SONG appartiene alla seconda categoria dei due sovracitati modi di mettere in scena un melodramma.
Il regista di questa sconcezza e' tale Julie Ann Robinson che dimostra in una sola pellicola di non sapere mettere insieme due inquadrature buone e di non avere mai i tempi giusti nella narrazione.
Certo , la fotografia stile fotoromanzo e la sceneggiatura da bruciare non gli danno una mano , mano che non arriva neanche da un gruppo di attori incapaci - si salvicchia solo Kinnear - e da una storiella banale e senza colpi di coda.
Insopportabile poi alla vista la ex Hannah Montana Miley Cyrus che con labbra rigonfie come un canotto e broncio di ordinanza cerca di essere credibile nei panni di un ragazza ribelle (ahahahahah!!!!) , quando sembra solo un' irritante e viziata ragazzotta da prendere a schiaffi - metaforici - fino al 2030.
Autore di questo martirio e' lo scrittore Nicholas Sparks che adatta da un suo romanzo best seller questa storiella moralista che non ha un momento da salvare.
Quando poi la Cyrus comincia a cantare si ha l'impressione di essere stati trasportati direttamente in un giorne dell'inferno dantesco.
Alla larga quindi da questa robaccia confezionata per far piangere senza far riflettere e per far innnamorare senza passione.
Devastante.
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