Roger Greenberg (Ben Stiller) è un quarantenne disadattato che, nell'incapacità di decidere cosa fare della sua vita, lascia semplicemente che le cose accadano. Si trasferisce, quindi, a Los Angeles a casa del fratello minore, più inquadrato e determinato di lui, e inizia a contattare il suo vecchio giro di amici. Ma i tempi sono cambiati, i vecchi amici non sono più necessariamente buoni amici, e Greenberg inizia a passare del tempo insieme a Florence, l'assistente personale del fratello, aspirante cantante ed anch'essa in cerca di un suo posto nel mondo. Nonostante una serie di incontri sessuali piuttosto imbarazzanti pare che persino per l'irascibile, irregolare, disadattato Greenberg sia possibile incontrare qualcuno che possa apprezzarlo ed accettarlo per quello che realmente è.
Note
Sociopatico, umorale, Greenberg sfoga la sua nevrosi di egomaniaco e sedicente fallito stendendo l’interlocutore con la sua logorrea e il suo occhio sbarrato, oppure scrivendo lettere di lamentela ai giornali o alle società che non l’hanno soddisfatto con i loro servizi. Meraviglioso esempio di registro tragicomico, Greenberg. Che a darne prova sia un mostro della commedia demenziale come Stiller – qui scavato, concentratissimo, quasi mai sorridente – commuove e conforta.
Un bel ritratto di personaggio fuori dagli schemi, i cui tic, le cui incertezze, le cui velleità, le cui paure disegnano l'eterno perdente in un mondo di apparenti vincitori.
Una pellicola girata con un tocco lieve quasi da commedia e sorretta da una eccellente regia, attenta al dettaglio volta a smorzare sia i toni comici che quelli drammatici e a trasformare il risultato in un qualcosa che ha un sapore vagamente esistenziale molto toccante ben aiutata in questo dalla corposa consistenza dei dialoghi.
Una commedia riflessiva, con un Ben Stiller in stato di grazia nel disadattato corpo di Greenberg. Commedia agrodolce che non cerca il lieto fine e i buoni sentimenti, e già per questo è da apprezzare.
Il film ha motivo di essere visionato per l'eccellente prova attoriale di Ben Stiller. Qui spesso ricorda, per quel modo impacciato di "esistere", l'indimenticabile Hoffman di Rain Man.
Roger Greenberg non sa guidare, non sa nuotare, e soprattutto fatica ad afferrare il timone della sua vita... insomma è un altro dei tanti personaggi che popolano l’affollata galleria di individui smarriti nel tempo e nello spazio (oltre che dentro le proprie personali insoddisfazioni) inventati da Noah Baumbach prima in qualità di sceneggiatore (per Wes Anderson), e poi come regista in… leggi tutto
Non che il mondo di Greenberg sia poi così stravagante. Incasinato e governato da uno stato perenne d'ansia, quello sì. Roger è infatti reduce da un esaurimento nervoso ed il suo essere un tantino sociopatico e, a tratti, detestabile, non lo aiuta di certo a reinserirsi nella società. Chiuso nella villetta del fratello partito per una vacanza in Vietnam, l'ex rocker dalla lamentela facile… leggi tutto
Noah Baumbach era il regista de Il calamaro e la balena. Ricordo New York, Jeff Daniels e Laura Linney. La commedia acidella di borghesi in picchiata. Il film gravita intorno allo scrivere, perchè Noah scrive. Ben Stiller è il metattore policamente incorretto, poiché scorretto sarebbe troppo, che ha navigato trasversalmente attraverso la commedia americana. Tra il demenziale… leggi tutto
I film di Noah Baumbach nascono da un presupposto di commedia con sviluppi quasi sempre poco comici (mi ricordo lo straniamento che mi aveva causato all'epoca vedere ne Il matrimonio di mia sorella un Jack Black così cupo). Il tema portante dei suoi film è sempre quello dell'inadeguatezza del protagonista nei confronti dei vari step di crescita imposti dalla vita contemporanea…
Dopo vent’anni di vita a New York, l’ormai ultra quarantenne Roger Greenberg (Ben Stiller) torna a Los Angeles, la sua città, sistemandosi provvisoriamente in casa del fratello che è partito con la famiglia per una vacanza in Vietnam.
Il ritorno è l’occasione per rivedere vecchi amici, vecchi amori e per fare, anche, un bilancio della propria…
" Lo stravagante mondo di Greenberg " film del 2010 diretto e sceneggiato da Noah Baumbach e con attori protagonisti prima di tutti un insolito Ben Stiller messo in ruolo dove non lo si era mai visto cioè il dramma , e con Greta Gerwig e Rhys Ifans , e con delle piccole parti per la Jennifer Jason Leight che ha avuto recentemente le luci della ribalta per la sua…
Ieri ,31 Marzo, è uscito in Italia Race, film che narra la storia di Jesse Owens e a me,ma non credo solo a me, questo titolo ha suscitato parecchio interesse per la presenza di Jason Sudeikis,ex membro del SNL,…
PESANTUCCIO!! ma con brio... :) Non "siamo" - plurale - abituati ad un Ben Stiller nevrotico a tal punto - forse poteva funzionare in chiave comica nel divertentissimo e ben riuscito "E alla fine arriva Polly"... ma qui, virando nel semiserio semipesante... non mi convince... "singolare" certamente non travolge come suo solito... La situazione, mi ricorda un po' il tentativo dello stesso attore…
Il mondo stravagante a pare mio non è quello di Roger Greenberg , ma quello in cui si viene a trovare nelle poche settimane che trascorre nella casa del fratello. Lui è appena uscito da una clinica psichiatrica e il suo modo di comportarsi si può definire "normale" per il soggetto, magistramente interpretato da ben stiller, stravagante è il mondo del fratello e…
Il mondo di Greenberg è solo di Greenberg? chi lo sa, forse coinvolge più o meno tutti coloro che si ritrovano, non più giovani, a fare i conti con se stessi, cercando un'autenticità che non può che condurre se non alla follia almeno alla frustrazione, se quei conti vengono fatti con lucida conseguenza fino ad arrivare al grande rifiuto di un mondo che forse…
In occasione del viaggio in Vietnam del fratello e della sua famiglia, il nevrotico e puntiglioso Roger va ad abitare per qualche tempo nella casa di quest'ultimo, ritornado dopo molti anni, da New York dove vive nella nativa Los Angeles. Qui incontra vecchi amici e antiche fiamme, ma soprattutto l'emotiva e impacciata governante del fratello, una ragazza che sogna di fare la cantante e che…
Noah Baumbach conferma di essere un regista (anche abbastanza giovane visto che è nato nel 1969) che certo non difetta in sensibilità, soprattutto per quanto concerne il versante più indie, che poi rappresenta il territorio a lui più congeniale nel quale riesce comunque ad esprimere concetti senza artifici e in questo caso tratta una figura sociologicamente…
In questa playlist vi propongo i protagonisti più ‘nerd’ e le coppie più improbabili del cinema indie degli ultimi anni, passando per la Corea del sud alla Francia, dall’Inghilterra agli USA.
Lo ammetto,…
Una gran bella sorpresa vedere Ben Stiller recitare con toni drammatici e impersonare un uomo appena uscito da una clinica psichiatrica.Ma a parte questo e' tutto il film nelle sua bella trama che mi invita a consigliarvelo senza pregiudizi di genere,A concludere una super-colonna sonora di buon sano vecchio rock.
Roger Greenberg, appena uscito da una degenza psichiatrica, torna a casa mentre suo fratello parte per il Vietnam (in vacanza) e conosce Florence. Passato sotto silenzio in Italia, (Lo stravagante mondo di) Greenberg è scritto e diretto da Noah Baumbach, che costruisce un personaggio grandioso in Roger Greenberg, vecchia star dell'indie rock che ha sprecato la sua occasione di successo per le…
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Commenti (4) vedi tutti
Un bel ritratto di personaggio fuori dagli schemi, i cui tic, le cui incertezze, le cui velleità, le cui paure disegnano l'eterno perdente in un mondo di apparenti vincitori.
leggi la recensione completa di laulillaUna pellicola girata con un tocco lieve quasi da commedia e sorretta da una eccellente regia, attenta al dettaglio volta a smorzare sia i toni comici che quelli drammatici e a trasformare il risultato in un qualcosa che ha un sapore vagamente esistenziale molto toccante ben aiutata in questo dalla corposa consistenza dei dialoghi.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Una commedia riflessiva, con un Ben Stiller in stato di grazia nel disadattato corpo di Greenberg. Commedia agrodolce che non cerca il lieto fine e i buoni sentimenti, e già per questo è da apprezzare.
commento di slim spaccabeccoIl film ha motivo di essere visionato per l'eccellente prova attoriale di Ben Stiller. Qui spesso ricorda, per quel modo impacciato di "esistere", l'indimenticabile Hoffman di Rain Man.
commento di vjarkiv