Regia di Louis Leterrier vedi scheda film
Guardando Scontro tra Titani si ha la sensazione di assistere a una di quelle recite scolastiche in cui i bimbi si impegnano con serietà eccessiva perfino per mettere in scena Peter Pan: l’enfasi concentrata e irrigidita di chi calca il palcoscenico è direttamente proporzionale al divertimento involontario del pubblico. Il problema è tutto lì, nel prendersi maledettamente sul serio: l’intero cast, dal tormentato Zeus di Liam Neeson all’allucinato Ade di Ralph Fiennes (passando per un pressoché monoespressivo Sam Worthington, nei panni del semidio Perseo in lotta contro l’Olimpo), si sforza di crederci e di mantenere un tono drammatico ed enfatico con il risultato di rendere il film completamente inerte e ridicolo. Louis Leterrier, poco a suo agio quando non si tratta di corpo a corpo, si adatta al tono generale liquidando in fretta le pompose sequenze di dialogo per spingere il pedale al massimo in quelle di combattimento. Si rimpiange non poco il gusto kitsch dell’originale (da noi Scontro di Titani, del 1981), con le soavi interpretazioni “divine” di Laurence Olivier e Maggie Smith e gli effetti speciali deliziosamente datati del mago Ray Harryhausen, qui rimpiazzati da stuoli di creature in digitale. Di titanico c’è solo la noia.
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