Regia di Gary Winick vedi scheda film
Che dire, uno di quei film che, una volta accettate le condizioni, si lasciano guardare volentieri. Queste sono una semplicità di fondo, bei paesaggi, buoni sentimenti, accomodamenti su tutti i fronti, una gradevolezza programmatica, personaggi poco approfonditi (ma almeno non banali). La Toscana è rustica e cartolinesca che di più non si può, con annessi stereotipi degli americani sul Bel Paese. Accettate le condizioni, dicevo, il film funziona. Al regista va comunque riconosciuto il merito di dirigere in modo spigliato e scorrevole, sicché evita tutti i rischi di noia. In fin dei conti e guardando tanti altri film, non è poco. E' anche forse un film furbo, ma lo è con innocenza e bontà, mai insulso e mai volgare.
Ogni tanto ci si può anche accomodare davanti a queste opere semplici, che ci lasciano sentimenti gradevoli, e che si sa che andranno a finire bene. Piccola parte per Milena Vukotich, attrice più mai poliedrica; Franco Nero è il principe azzurro che arriva a cavallo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta