Regia di Matthew Vaughn vedi scheda film
Un film prodigioso!! Non sapevo che aspettarmi da una pellicola che si annunciava con un manifesto raffigurante quelle che parevano le caricature di quattro supereroi...probabilmente una "nerdata" demenziale, tutta popcorn e cocacola, l'ennesimo prodotto per ragazzotti americani e che qui da noi non è detto che funzioni su un analogo target...Beh, di tutte le scemenze appena elencate, l'ultima è l'unica vera, cioè che sarà probabilmente un flop nelle nostre sale: troppo "ufo intelligente" per la nostra portata italiota. Per il resto, tutte le altre mie previsioni si sono rivelate sbagliate. Perchè il film è assolutamente sorprendente, una cosa complessa ed organizzata in modo talmente intelligente da sfuggire ad ogni tentativo di catalogarla. Ed ecco dunque il pregio principale del film: esso tocca tanti generi, tante corde, tante situazioni...ci trovi dentro di tutto, dal sentimento alla violenza, dall'umorismo all'azione e in ogni ambito sfiorato, in ogni genere toccato, il film riesce a spiazzare lo spettatore evitando il contatto con il luogo comune e coi clichès. Il film è tratto da un fumetto (che personalmente ignoravo) pubblicato dal gruppo editoriale Marvel, ma io credo che questo stile vincente sia soprattutto il frutto di un ottimo lavoro di sceneggiatura cui ha contribuito anche il valido regista Matthew Vaughn. Infatti tutto il dipanarsi della vicenda, nel suo lambire situazioni classiche per poi subito dribblarle ed evolverle in modo sorprendente, mostra da parte degli autori un gusto estremamente originale e raffinato che è l'antitesi della banalità. E in tempi in cui la crisi creativa degli sceneggiatori americani è sotto gli occhi di tutti, questa è sicuramente una buona notizia. Perchè un conto è quando Hollywood per sopperire alla crisi suddetta, va a pescare (tra prequel e sequel) in cantina tutti i supereroi più famosi per riportarli artificialmente in vita, ben altra faccenda è quando si affronta il tema caricando il tutto di sana cattiveria e di ironia al vetriolo, come nel caso specifico (senza peraltro mai perdere il controllo sul buon gusto). Ne esce fuori un film palpitante, attuale, freschissimo e vivace. Sicchè le due ore tonde di durata trascorrono veloci e divertenti preservandoci da ogni rischio di noia, tra dialoghi e battute scintillanti che trasudano brillantissima ironia. Molto tempo fa (parecchi mesi), fui colpito su internet dalle sequenze, esilaranti quanto misteriose, di un buffo supereroe in calzamaglia verde cui andava tutto storto: ora finalmente realizzo che quelle immagini appartenevano a "Kick Ass", praticamente un "segno" che questo film era nel mio destino! Devo anche dire che il protagonista della pellicola, questo Dave, è veramente simpatico perchè non è il solito antieroe sfigato, ma un ragazzo sensibile e intelligente col quale, e chiedo scusa per la cavolata implicita nella considerazione, mi è capitato di identificarmi durante la visione. Proprio perchè Dave non è il solito nerd da manuale, ma una bella testa pensante, un ragazzotto medio ma non mediocre. Chi va a vedere i film tratti da fumetti o da graphic-novels, (specie se imperniati su supereroi), di solito viene da una frequentazione di questo materiale che lo autorizza ad emettere giudizi consapevoli. Io purtroppo, non leggendo abitualmente comics di supereroi (tipo Marvel), posso parlarne da semplice spettatore di cinema. Dunque il mio giudizio largamente positivo prescinde da ogni conoscenza del fumetto ispiratore; posso solo dire di aver visto un gran bel film, senza alcun risvolto comparativo con l'idea originaria. Mi è venuto in mente un altro recente film genialmente ispirato ad un comic americano, "Scott Pilgrim". Ecco, quel film (con impagabile protagonista Michael Cera) era talmente travolgente e il suo ritmo concitato, come un videogame estremo, al punto che ricordo di essere uscito dalla sala rintronato. E Scott Pilgrim in America dev'essere evidentemente celebre, se in una sequenza di questo "Kick Ass" una ragazza lo cita tra le sue letture abituali. La vicenda parte in modo bizzarro ma tutto sommato semplice. Un ragazzotto americano, di quelli venuti su a fantafumetti e rock'n'roll, confida ai suoi amichetti nerd i suoi pensieri a proposito dei supereroi e intimamente non fa che pensare a quanto gli piacerebbe esserlo, sia per acquisire quella sicurezza in sè stesso che gli manca, sia per assolvere ad una funzione socialmente utile (che può spaziare -come si vede nel film- dal recuperare un micio salito su un albero al debellare le gang di spacciatori e malavitosi). Questo è l'inizio della storia, su cui si innescano diversi altri elementi, quasi tutti follemente improbabili. Diciamo che la vita del giovane nerd viene contaminata da quella di un illustratore di fumetti e dalla sua piccola bambina: una famiglia davvero singolare in cui i rapporti padre-figlia, oltre alle consuete tenerezze paterne, comprendono anche un rigido addestramento di tipo militare. Ma poi subentra un'altra famiglia: quella di un gangster cinico e spietato. Ma mi fermo qua, per non favorire l'idea di un intricato guazzabuglio di personaggi, sicuro che la visione del film renderà chiaro ciò che io ho confusamente riassunto. Ciò che è delineato con efficace brillantezza sono i caratteri con cui vengono descritti i gangsters presenti nel film: personaggi violentissimi e crudeli, ma la cui ferocia è rappresentata con tutte le tonalità del grottesco e dello spavaldo, al punto di richiamare in più occasioni un gusto decisamente "pulp" che fa ricordare certi eccessi tipicamente tarantiniani (a questo proposito segnalo il divieto ai minori di 14 anni). E veniamo all'ottimo cast. A partire dal giovane protagonista Aaron Johnson, formidabile in un ruolo che sembra gli abbiano cucito addosso. Riesce a mettere in scena lo "studente nerd sfigato" eludendo il rischio di rappresentare il solito clichè vivente. Mark Strong, poi, è il capo dei cattivi. Questa specie di "Andy Garcia senza capelli", a cui tocca sempre fare il "cattivone", ma lo fa da dio, sfoggiando la sua consueta espressione truce che funziona sempre. Deliziosa, carinissima e intensa, la piccola Chloe Moretz, superlativa nel ruolo della baby eroina "Hit Girl". Discorso a parte per Nicolas Cage. Un attore che divide il pubblico in due, quasi sempre. E io che non sono mai stato tenero con lui, stavolta mi devo arrendere: in questo ruolo è fantastico! E concludiamo con una colonna sonora bella da morire. Ne fanno parte, tra gli altri: Prodigy, Primal Scream, Dickies, Gnarls Barkley, Sparks, New York Dolls, Joan Jett. Come si vede, la "crema" del rock'n'roll degli ultimi anni, arricchita da un accenno al tema di "Per qualche dollaro in più" di Ennio Morricone. Se dovessi sintetizzare in due parole il senso di questo film, non avrei dubbi. Un coloratissimo delirio power pop cucinato in salsa pulp. PS: va da sè...è già un cult.
Voto: 10
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