Regia di Mike Newell vedi scheda film
Il personaggio più acrobatico dell’universo videoludico arriva sul grande schermo, per una produzione Disney/Bruckheimer che cerca di ripetere i fasti dei Pirati dei Caraibi. Presumibilmente ci riuscirà: action fantasy con tutti gli ingredienti al posto giusto – spettacolare, ironico e interpretato da due bellezze – Prince of Persia è un’avventura arabeggiante, dove il povero Dastan diventa principe adottivo e conquista la città di Alamut, per poi scoprire che qui la nobile Tamina custodisce un mistico segreto. Girato tra il Marocco e i Pinewood Studios di Londra, accompagna con esplosioni, colpi di spada e salti mortali
un intreccio meno banale del previsto, dove una serie di depistaggi ritardano la rivelazione del villain. Immancabili le citazioni dal videogioco (il limite di tempo di un’ora, il potere del pugnale di riavvolgere il tempo), dal cui capitolo Sands of Time è saggiamente ripreso l’ingegnoso finale. Impagabile poi Alfred Molina, piccolo imprenditore che vessato dalle tasse organizza corse di struzzi in una terra di nessuno. Tra paradisi fiscali e armi immaginarie come casus belli, non manca nemmeno qualche riferimento all’attualità, niente male per l’adattamento di un videogame.
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