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Prince of Persia. Le sabbie del tempo

Regia di Mike Newell vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Prince of Persia. Le sabbie del tempo

di Paul Hackett
6 stelle

Tralascio la trama del film (troppo incasinata ed improbabile per riassumerla per sommi capi senza rischiare un'emicrania) e passo immediatamente ad una considerazione dal vago sapore esistenziale: quando ho saputo che l'ottimo Mike Newell avrebbe diretto l'altrettanto ottimo Jake Gyllenhaal in una produzione Disney che traspone al cinema una nota saga di videogiochi (il primo episodio risale, che io ricordi, addirittura agli anni '80) ho cominciato ad accusare chiari sintomi di prolasso scrotale, fastidiosa patologia che tende a somatizzare la delusione di dover vedere uno stimato regista e un bravo attore svendersi per il proverbiale piatto di lenticchie (per quanto Newell sia in fin dei conti recidivo, visto che non ha a suo tempo disdegnato la direzione di uno dei tanti episodi della pallosissima serie del maghetto Harry Potter). Partiamo quindi da un inevitabile presupposto: "Prince of Persia" è un film completamente inutile, dalla trama risibile e posticcia, esattamente come qualsiasi altra pellicola tratta da un videogioco, però, tutto sommato, è anche un'operina dignitosa, vagamente sulla scia degli anch'essi disneyani "Pirati dei Caraibi", che mescola il peplum, il cappa e spada, l'esotismo da "Mille e una notte", l'avventura e il fantasy e che, nell'orgia di azione ed effetti speciali, intrattiene piacevolmente e senza troppe pretese. Mike Newell dirige in maniera elegante e professionale, mentre Jake Gyllenhaal, adeguatamente fisicato per l'occasione, è paradossalmente credibile nell'incredibile ruolo di una sorta di Jason Bourne del medioevo persiano. Tre (risicate) stelle, con la segreta speranza di non dover mai più assistere allo scempio di un regista che apprezzo alle prese con la trasposizione di un videogame, anche se ormai non mi stupisco più di nulla... l'apoteosi sarebbero i Coen che dirigono Jeff Bridges nel ruolo di Donkey Kong (ovviamente in 3D)... a quel punto il prolasso sarebbe, temo, irreversibile...

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