Regia di Chris Sanders, Dean Deblois vedi scheda film
Sull'Isola Berk i vichingi hanno il dovere di uccidere draghi, quali rubano spesso il loro bestiamo. Hiccup, figlio del capo villaggio Stoick, è intento a dimostrare le sue qualità, nonostante ne sia apparentemente incapace. Hiccup ha un brutto rapporto con il padre, quale cerca di fare il meglio per lui evitando, però di discutere civilmente e/o ascoltarlo. Una sera Hiccup bersaglia uno dei tanti draghi capitati sull'isola, una Furia Buia, ovvero un drago dalle caratteristiche sconosciute. Il drago cade in piccata in un luogo molto lontano dal villaggio e Hiccup, per puro caso, viene a saperlo: da qui nasce un lungo rapporto d'amicizia che mette in pericolo Hiccup stesso quale cerca, in tutti i modi, di dimostrare che i draghi possono essere pacifici. Ironia vuole però che il padre, dopo aver capito (in maniera errata) che il figlio vuole diventare un vichingo, lo fa addestrare.
In occasione del terzo ed ultimo capitolo della trilogia a quanto ho saputo, è mio dovere fare rivedere uno dei più bei film della Dreamworks. Nonostante fino a qualche tempo fa lo reputassi un film discreto, non giudicando la parte morale di quest'ultimo, questa volta mi devo ricredere. "Dragon Trainer" è un'esperienza da vivere solo si è pronti: i percorsi della struttura comunicativa del film sono lunghi e profondi, in parte semplici e in parte difficili. Il difficile rapporto tra il protagonista e il padre è una di quelle tante situazioni che, spesso, capitano nella vita, ma in particolare è l'apparentenza ad un qualcosa, in questo caso ad un branco che caratterizza l'impulso del rapporto stesso. E' solo con la dimostrazione di poter fare il contrario che i due possono ristabilirlo capendo che, in fondo, tutto quello per cui hanno litigato era una stupidaggine. Ma non meno importante è l'amicizia di Hiccup con Sdentato (la Furia Buia): quest'ultimo, spesso descritto come il male più assoluto si rivela essere, in realtà, un animale che ha solo bisogno di un amico. L'approccio iniziale è molto realistico, visto che tutto è cominciato per una casualità (bersaglio centrato), ma lo sviluppo narrativo riesce incredibilmente a trasformare il drago in un simpaticone, per non dire un tenerone. Il suo personaggio ricorda quello di Stitch di "Lilo & Stitch" (ironia vuole che i produttori del film abbiano, appunto, prodotto quest'ultimo). Rispetto alla pluri-premiata Disney, la differenza di come cambia, o meglio si "trasforma" un personaggio (in questo caso da cattivo a buono) è molto più giustificata dalla naturalezza, e non da un banale plot twist, come è solito vedere.
"Dragon Trainer" è il simbolo non di come un qualcosa si crei, neanche di come si distrugga, ma di come si trasformi.
8½.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta