Regia di Chris Sanders, Dean Deblois vedi scheda film
Altro che Avatar!
Ed avrei voglia di non dire altro, di non raccontarvi l’autentica ebbrezza del volo radente, in picchiata, od in plastico surplace, tra monti, nubi e mari.
Di non comunicarvi la commozione di una storia toccante, di strabiliante dolcezza, di questo anomalo ragazzino vichingo, che fa amicizia con i draghi anziché insistere una primordiale caccia, e che trova il sistema di scongiurare un odio tramandato dal dna più grezzo semplicemente con l’amore, il rispetto, la dolcezza.
Avrei voglia di non descrivervi affatto un montaggio perfetto, un’escalation esilarante di situazioni comico/acrobatiche, una galleria di personaggi inseriti con misura ed originalità.
Tra le molteplici analogie con Avatar una su tutte. Anche qui il nostro eroe impara a “cavalcare” in volo un essere volante dalle micidiali potenzialità funamboliche.
Il 3D, in fasi del genere, non è fondamentale. Di più. In Avatar si svolazza alla bell’e meglio. A livello di misera bidimensionalità.
In Dragon Trainer senti l’aria in faccia, precipiti in mare, ti vengono le vertigini, ti’impigli tra le nubi, si accappona la pelle e ti aggrappi a quel drago che sfreccia (in)credibilmente ribelle tra cieli e spigoli di roccia che si materializzano minacciosi, giustificando ampiamente (e finalmente) quelle lenti sul naso ed i due euro e passa di sovraprezzo…
La storia ti appassiona e cura della grafica, musiche eccezionalmente coinvolgenti, dialoghi spiritosi ed ambienti affascinanti, contribuiscono ad uno spontaneo coinvolgimento emotivo.
Il messaggio poi è universale, contro le diversità, le guerre, i pregiudizi, tutto già visto, direte voi, ed in parte è vero, ma questo “Avatar”, in apparenza “dei poveri”, ribadisce la potenza e l’essenza del 3D, e come in A Christmas Carol, ti trascina nella storia, te la fa respirare rendendoti protagonista, ti chiude in gabbia, ti alita in faccia, ti urla nelle orecchie…
Se volevate vedere solo un film. Avete sbagliato sala…
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta