Regia di Chris Sanders, Dean Deblois vedi scheda film
Non è di certo la prima volta che il cinema usa mostri, alieni o draghi per parlare della diversità. Quello che ho trovato di più bello e importante in questo film è il messaggio esplicito che viene dato. In un momento cruciale, Astrid fa riflettere Hic sul valore della sua scelta, del non aver voluto reiterare una violenza che si prolunga ormai da generazioni, forse per aver proiettato se stesso nell'avversario, le proprie paure e le proprie debolezze anche su chi doveva affrontare. Insomma, Hic ha saputo fare un gran bel salto di paradigma e ha dimostrato, inconsapevolmente, che la volontà e il libero arbitrio sono i mezzi fondamentali per cambiare il corso della storia e anche le scelte fatte nel proprio piccolo possono cambiare un po' il mondo.
Infine, altro messaggio ancora più grande: invece di farsi la guerra, di cercare lo scontro, basterebbe avvicinarsi e abbattere i muri, sforzarsi di comprendere le qualità e le ragioni degli altri e non cercare di prevaricarli con la prepotenza, la forza e l'arroganza di chi sa già tutto. L'umiltà può portare alla conoscenza, alla condivisione e a scoprire quanto ogni essere vivente non potrà mai bastare a se stesso su questo pianeta. Un messaggio contro l'intolleranza, semplice, ma importante, che non bisognerebbe mai stancarsi di riproporre e ricordare, visti i tempi che corrono. La speranza e la possibilità di cambiare davvero le cose dovrebbero nascere prima di tutto dall'intelligenza dei giovani e dai loro valori.
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