Regia di Patrice Leconte vedi scheda film
Film delicato e poetico
Un adolescente resta ammaliato, dalle opulenti forme di una parrucchiera,trascorre dunque tutto il suo tempo libero ad ammirarla, mentre compie i suoi movimenti rituali,fantasticando sulle sue grazie,la ragazza muore prematuramente,ma in lui lascia questa morbosa pulsione,questa curiosa "libido",a 50 anni infatti sposa Mathilde, una parrucchiera e come faceva da ragazzo,prende l'abitudine di restare a guardarla per ore,esibindosi in strani "balletti",per intrattenere i clienti, ma la magia anche in questo caso s'interrompe tragicamente.
Rimasi piacevolmente stregato e al contempo sconcertato,quando vidi la prima volta questo bel film di Leconte.Molto "francese" nell'accezione più lusinghiera del termine,cioè ricco di una sceneggiatura,sobria ma poetica,rarefatta ed elegante, pregna di sofisticate sfumature.La storia d'amore e di erotismo,che si consuma praticamente in un "coiffer " non è asfittica,ma anzi ha una grande" profondità di campo"malgrado l'angusto habitat, in cui si svolge, ha una sua delicata grazia.Perchè è fatta di sguardi,di gesti,di pause, ricche di pathos e di una recitazione intensissima di una superba Galiena,ancora giovane, ma già bravissima.
Il finale sorprende,ma relativamente,perchè la tragedia cova già prima ed è visibile in certi momenti di cupezza,negli occhi di una donna,che con un gesto così estremo,sembra voler fermare il tempo,per il terrore di perdere l'amore, preferisce rinunciare alla vita.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta