Regia di Patrice Leconte vedi scheda film
Perché lo hai fatto, Matilde!!!
Urlo in silenzio mentre il film finisce.
Antoine ricordando l'infanzia cita:
"La teoria di mio padre era che la vita è una cosa semplice, perché basta desiderare fortemente qualcosa o qualcuno per ottenerlo e il non riuscirci era la prova che il desiderio non era intenso."
Gioca questo film come la fantasia dei bambini. Saltella dal reale al fantastico senza marcare evidenti differenze, tanto che i fatti raccontati potrebbero essere (per me lo sono!) solo un sogno dello stesso Antoine, un'ambizione mai realizzata, un'ideale romantico.
I protagonisti si muovono in un mondo dove non esiste il compromesso, dove la dedizione reciproca è assoluta, un mondo totalmente infantile dove vivono la loro miglior favola.
Il salone per uomini e bambini è teatro di completa libertà ed al contempo di oscura dannazione, la dannazione della perfezione, della completezza.
L'attrazione esclusivamente narcisistica dei coniugi, li chiude al mondo e la loro autarchia sarebbe oscena e squallida se non diventasse poetica, grazie alla musica orientale danzata ironicamente dal protagonista ed i nostalgici e dolci ricordi d'infanzia sempre del protagonista. Perchè di Matilda non sapremo niente.
Antoine è un bambino che non può accettare la fine di un amore, non può accettare la complessità e le contraddizioni della vita che per lui è e resterà sempre "semplice".
Leconte mi piace, questo film anche.
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