Regia di Patrice Leconte vedi scheda film
Un film piccolo piccolo,di quelli che sussurrano all'orecchio quasi in punta di piedi,che racconta di una passione mai sopita,un inno alla carnalita'fatto nel piu'fascinoso e meno volgare dei modi,un raccontare in modi suadenti un mondo irreale fatto di capelli,shampoo e amore,quello che non si puo tanto raccontare a parole,quello che si deve vivere e basta.Leconte è regista alterno nelle mie preferenze perche'non sempre riesce a trovare il giusto equilibrio tra eleganza formale e pregnanza di contenuto avendo fatto spesso o film inutilmente cerebrali oppure di leziosita'gratuita.Qui riesce a mantenersi miracolosamente in equilibrio aiutato da un Rochefort mostro di bravura(realmente da antologia la sua leggerezza nella danza)e da una prorompente Galiena che oltre all'opulenza delle forme mette in mostra uno sguardo da cui non ci si puo'distogliere tanto facilmente.Ma allora perche'il film finisce cosi?Non lo so,probabilmente perche'si sa che l'eternita'non è di questo mondo,perche'le cose belle devono avere un inizio e soprattutto hanno una fine,perche'l'inquietudine che da sempre accompagna l'essere umano è simboleggiata da questo finale da Leconte.Potra'sembrare stucchevole,un esercizio di stile fine a se stesso con le sue musiche eccellenti e la fotografia di gran pregio,ma in realta'c'è di piu',molto di piu',c'è quella scintilla poetica che eleva dal calligrafismo,c'è la rievocazione di un mondo che forse non è mai esistito,c'è il giusto pudore per trattare una materia potenzialmente cosi'scabrosa,lo stesso che fa distinguere l'eros dal rude voyeurismo.....
ottimo
non male
bravissimo,danza in modo inimitabile
bella e brava
una volta tanto ci azzecca
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