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Il marito della parrucchiera

Regia di Patrice Leconte vedi scheda film

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La recensione su Il marito della parrucchiera

di tafo
7 stelle

Un piccolo sogno che diventa realtà in un mondo che inizia e finisce dentro un salone di parrucchiera.

Il desiderio di un bambino che si realizza la voglia di essere toccato e coccolato dalle mani sapienti di una donna che taglia e lava i capelli diventa erotismo puro. La storia del film è semplice essendo quella di un piccolo uomo che è ossessionato dalla bellezza fisica prorompente della parrucchiera del suo paese. Per lui ogni scusa è buona per entrare nel salone e nei suoi odori femminili che lo eccitano e ogni volta lo fanno stare bene. Quando  il padre gli chiede cosa voglia fare da grande lui non può che rispondere, dopo avere intravisto un seno della sua dea, di volere sposare una parrucchiera. Il bambino è cresciuto ma il suo progetto di vita è rimasto nella sua mente, tanto che il suo cuore cerca una nuova dea, visto che la precedente è morta in un suicidio che per lui è ancora un ricordo scioccante e indelebile. Nel borgo del nostro evidentemente solo le donne e possono toccare i capelli degli uomini, una di queste ha ereditato da un ormai vecchio e pensionato parrucchiere il suo salone. La nuova parrucchiera è giovane e bellissima ed il suo salone deve diventare insieme alla casa annessa al piano superiore il luogo dove il nostro intende passare il resto della sua vita. Egli si dichiara subito, la donna non accetta subito sconvolta da quella dichiarazione precoce e inaspettata. La loro vita è li tra quelle quattro mura, tra un taglio uno shampoo  e i cruciverba che come le donne più sono difficili da risolvere maggiori soddisfazioni danno quando risolti. I legami con l’esterno sono limitati alle storie dei clienti ai loro problemi familiari o filosofici, una volta chiusa la porta nessuno può invadere il loro mondo fatto di carezze e di felicità. La musica araba può anche servire a far stare tranquillo un bambino che non vuole farsi tagliare i capelli distratto dai comici balletti del nostro. Opera onirica e straniante come delle mutande di lana in estate o una fuga inaspettata di una dea che scompare dalla storia che non vuole perdere la sua bellezza e  con l’uomo che continua a sognarne il ritorno.

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