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Adam Resurrected

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su Adam Resurrected

di zombi
10 stelle

considerata la demente risoluzione con cui alcuni "superuomini" hanno deciso che "essere minori" dovessero semplicemente lasciare questa terra, burocratizzandone lo sterminio, non vi sarà mai fine alla filmografia sullo sterminio degli ebrei, e non solo. il film di schrader parla di sopravvissuti. sopravvissuti che ritroviamo rinchiusi in un moderno ospedale psichiatrico che cerca di alleviare e curare le sofferenze di coloro che sono passati nella lucida follia nazista. una follia, quella nazista che spesso ha la meglio sulle loro vittime anche a distanza di anni dopo l'orrore. reclamandone la vita che non sono stati in grado di sterminare. o di razziare. bravi nell'approppriarsi dei beni altrui prima di farli sparire. razziato è stato il violino che adam suonava accompagnando i prigionieri nella loro salutare marcia verso i forni. forni che li trasmetteva sotto forma di fumo e di odore acre a quel dio che wolfowitz anni dopo nell'ospedale psichiatrico continua ad interpellare con rabbia, con risentimento per avere una risposta. perchè è normale farsi certe domande, anche solo per il fatto di essere il popolo eletto. ma di fronte a quell'immane catastrofe umana, forse dio è più che altro una porzione di cielo, aria passeggera, il nulla o un pensiero, e perchè un sentimento o un'idea?... adam che è stato il cane del proprio piccolo burocrate-aguzzino di campo, non riesce a star lontano da quell'ospedale. persona intelligente, abituata a manipolare il proprio pubblico quando era un famoso comico nella berlino pre-nazista, si è portato il suo Klein appresso non riuscendo a liberarsene. fino a quando in una stanza segreta, adam trova un cane, che non è un cane ma un ragazzo che agisce come un cane. e da qui adam comincia quel dialogo con se stesso per poter affrontare i propri demoni sotto forma di ricordi e di cespuglio ardente con le senbianze di klei, il piccolo burocrate aguzzino di campo. il comico, che "un tempo è stato un cane e ora non è un granché", si prende cura di quel bambino in una riuscitissima terapia del dottor gross. gli da un nome poichè tutti gli esseri umani ne hanno diritto in quanto essere senzienti, in un'elaborazione che porterà forse gli altri pazienti e se stesso ad accettare il fatto di non essere solo un polso con un numero tatuato. adam che dopo la guerra è stato ricco coi soldi razziati dal regime e donatigli dal piccolo burocrate di campo, ha dovuto fare i conti con l'odio della figlia, sulla qual tomba fa il clown di fronte al genero tornando a quei giorni in cui faceva la colonna sonora ai condannati a morte. di sicuro uno degli esempi più illuminanti e diretti che il cinema regala alla memoria. ottimi gli attori, naturalmente.

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