Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Sono lieto di non trovarmi nei panni di colui che ha il compito di redigere la sinossi….. A parte la difficoltà oggettiva, non è nella sua sinossi che va ricercato il significato e il pregio di questo splendido Paul Schrader (vergognosamente distribuito solo in DVD, dio benedica i volonterosi cineforum nostrani!), ma nella grandissima professionalità del regista, sceneggiatore di prima classe, collaboratore stretto di Martin Scorsese e probabilmente grande quanto lui, perlomeno in sceneggiatura (io sostengo, dopo la visione di Adam Resurrected: anche in regia), uno tra i più sottovalutati in assoluto in tutto il panorama mondiale. Affida al miglior Jeff Goldblum che io ricordi un ruolo complesso e difficile, flashback inclusi, un personaggio unico ed indimenticabile per un’altrettanto unico ed indimenticabile racconto, uomini (e donne, e bambini) che abbaiano, “culi chic” nel deserto, un istituto di riabilitazione per sopravvissuti all’olocausto a metà tra il circo e la follia…. E la scena poco prima del finale, con quel Willelm Defoe che fu Gesù Cristo nell’Ultima Tentazione di Cristo (scritto appunto da Schrader per Scorsese), incubo demoniaco dell’uomo che fu cane e che un “No” lo ricaccia nell’inferno da cui proviene, è un piano sequenza di Scuola con la esse maiuscola, una sorta di corto circuito con cui Schrader omaggia il Cinema (con la c maiuscola) e tutti (quei pochi) noi che hanno avuto la possibilità di vederlo.
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