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Adam Resurrected

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su Adam Resurrected

di Furetto60
8 stelle

Ottimo film di Paul Schrader, ispirato alla vera storia di Adam Stein, duro e brutale, ma "necessario"

Adam Stein, nella Germania degli Anni Venti, era un artista circense di successo sulla ribalta Berlinese, prestigiatore, clown e abile entertainer, affabulatore irresistibile, trascorreva una vita agiata con la moglie e le due figlie. Il punto però è che era ebreo e così negli anni dell’ascesa di Hitler al potere, lui e la sua famiglia, prima vengono boicottati e infine deportati in un lager, dove il comandante, Kleinper, che conosceva Stein, per aver partecipato ad un suo spettacolo, assecondando un suo malato e perverso sadico divertimento, lo costrinse a comportarsi come un cane fedele, quindi a camminare a quattro zampe e a fingere di abbaiare, mangiare dalla ciotola e tante altre abiezioni. Grazie al suo comportamento remissivo, riuscì a salvare la vita, ma la stessa fortuna non arrise alla moglie e a una delle figlie, “accompagnate alla camera a gas”, mentre Adam era costretto da un feroce SS a suonare il violino, orrore e grottesco si accavallano angosciosamente, in questa scena surreale. Dopo la fine della guerra, lui sopravvissuto al campo di concentramento, addirittura ricco per un lascito del gerarca, che fino alla fine “si prende gioco di lui”, è però molto instabile, spesso preda di furia omicida, perseguitato dai fantasmi del passato. Entra ed esce da un ospedale psichiatrico, sito nel bel mezzo del deserto, in Israele, in cui si ritrova con altri sopravvissuti all'Olocausto, dove dei dottori con scarsa convinzione, provano a dare equilibrio a queste menti stravolte. Ivi cerca di dare requie alla sua sofferenza emotiva, gigioneggiando con i suoi numeri da simpatico istrione, flirtando e copulando con un avvenente infermiera. Un giorno Adam scopre un paziente particolare, un ragazzino di 12 anni vissuto in una cantina, attaccato ad una catena. Il bambino non parla, ma abbaia e cammina a quattro zampe, persuaso di essere un cane. Ciò sconvolge all’inizio Adam, che poi però trova interesse, verso la sventurata creatura, che ha trascorso una condizione di degrado, molto simile alla sua; Adam segue David, nel suo percorso terapeutico, per consentirgli di riappropriarsi della sua identità.L’olocausto con tutto il suo corollario maledetto di atrocità, utile a riguardo una visita ad “Auschwitz” Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, per farsi un’idea di quale abominio sia stato compiuto, è stato spesso fonte di ispirazione per il cinema, si pensi a “Schindler's List”,a “il pianista”, “il bambino con il pigiama a righe” e al premiato “La vita è bella” di Benigni”. Il regista Paul Schrader affronta il tema, traendo spunto dal romanzo omonimo di Yoram Kaniuk, che narra la storia vera di Adam Stein, uomo eclettico e geniale, ma psicologicamente provato, da un passato di vessazioni, umiliazioni e angherie di ogni tipo, che però trova nell’aiuto ad un essere fragile e malmesso come lui, la ragione della sua esistenza e una possibile rinascita. Il film è molto “duro” e “brutale” ma efficace nel restituire un orrore, che dopo quasi 80 anni, ancora urla tutto il suo dolore alle nostre coscienze. L’interpretazione di  Jeff Goldblum è maiuscola

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