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Adam Resurrected

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su Adam Resurrected

di gerkota
9 stelle

NEI CINEMA DAL 27 GENNAIO 2011

VISTO SU PRIME VIDEO NELL’APRILE 2022

 

L’olocausto degli ebrei proposto attraverso il tema dei molti sopravvissuti ai campi di concentramento i quali, una volta liberati, finirono internati in manicomio a causa degli indicibili traumi subiti. Fra questi c’è anche Adam Stein, che nella Berlino antecedente la seconda guerra mondiale, negli anni Venti del secolo scorso, era un clown e illusionista acclamato, di classe e intelligenza sopraffini, amato dal suo pubblico tra cui cominciavano ad annidarsi fanatici fautori del regime nazista. Fra questi anche il comandante del lager in cui lo stesso Adam sarà internato una ventina d’anni più tardi, insieme a moglie e figlia.

 

Jeff Goldblum

Adam Resurrected (2008): Jeff Goldblum

 

Del quasi settantaseienne Paul Schrader di recente avevo visto Il collezionista di carte (2021) e Affliction (1997), oltre a ricordare pellicole iconiche come American Gigolo (del 1980, per citarne una) e per quanto avessi una mia idea del grado di originalità a tratti rivoluzionaria del regista esponente di quella che è soprannominata la New Hollywood, con Adam Resurrected – il cui script (Stollman) è ispirato dall’omonimo romanzo di Yoram Kaniuk - non mi aspettavo di trovarmi di fronte a un lavoro a tal punto spiazzante. Ammetto di non avere la preparazione storica del cinema per poter richiamare termini di paragone e scuole nel commentare un film di tale caratura qualitativa. Ma è possibile che, alla sua uscita, a essere disorientati siano stati anche i baroni del mainstream del tempo, che probabilmente ne determinarono la scarsissima distribuzione internazionale e perfino negli Stati Uniti.

 

Jeff Goldblum, Paul Schrader

Adam Resurrected (2008): Jeff Goldblum, Paul Schrader

 

Ciò che ho visto è un’opera commovente, alla cui parte allucinata e allucinante indispensabile, soprattutto verso il finale, a rendere l’idea della disfunzione psichica del protagonista, è affiancata la solida struttura rettilinea del lavoro filmico, costruita in particolare sui tanti flash back che dal presente ambientato negli anni Sessanta del secolo scorso in una clinica psichiatrica nel deserto di Israele, rimandano agli anni precedenti la guerra e a quelli sconvolgenti della persecuzione degli ebrei.

 

Jeff Goldblum

Adam Resurrected (2008): Jeff Goldblum

 

Protagonista eccelso della storia è un Jeff Goldblum (da giugno 2022 di nuovo fra i protagonisti dell'ennesima puntata della saga giurassica, Jurassic World: Il dominio) nei panni di Adam, sempre bravissimo ma mai visto prima a un tale livello di ispirazione e impostazione del personaggio. I suoi esclusivi occhioni a palla sono gli oblò da cui spiare la disperazione di quell’uomo ma anche di tutti quelli che vivono la sua condizione. Per gli altri reduci dai campi di sterminio e pazienti del manicomio, Adam è una sorta di counselor, nel quale gli stessi medici e infermieri fanno affidamento per la sua spiccata capacità di entrare in empatia con i malati e per il suo talento nel saper far accendere fra le ceneri dei traumi una fiammella di intendimento e di speranza.

 

Willem Dafoe

Adam Resurrected (2008): Willem Dafoe

 

Nel cast, oltre al citato Jeff Goldblum che giganteggia largamente, interpreta un ruolo nodale Willem Dafoe (visto da poco e ancora nei panni di un villain anche in Il collezionista di carte), feticcio di Schrader e qui chiamato a personificare il comandante Klein delle SS, demone che infesterà la mente del protagonista. Spazio anche a un ispirato Derek Jacobi (protagonista di La storia dell'amore, drammatico del 2016) - la cui carriera dopo questa partecipazione avrebbe meritato di prendere direzione di maggior soddisfazione - e alla sensuale israeliana Ayelet Zurer (nel 2017 protagonista del biografico Milada) nell’avvolgente provocante camice dell’infermiera amante dell’affascinante Adam, eroina della componente erotica dell’opera che ritengo essere la parte meno indispensabile e forse l’unica forzatura di un film altrimenti perfetto.

 

Derek Jacobi

Adam Resurrected (2008): Derek Jacobi

 

In uno dei tanti rinvii al passato Adam cede alla follia dopo aver ritrovato la tomba dell’unica figlia sopravvissuta allo sterminio. Goldblum si accuccia e si rannicchia sulla terra fredda e imita il movimento del suonare un violino, mentre intorno a lui alcuni passanti si avvicinano, forse partecipi dello smisurato dramma umano che si consuma sotto i loro occhi. La salvezza del protagonista si nasconde nell’ultimo arrivato fra i pazienti, un bambino-cane che grazie alla chiaroveggenza di Adam ritroverà la sua componente umana.

 

scena

Adam Resurrected (2008): scena

 

Qualunque sia la disgrazia che l’ha stravolta, in ogni esistenza risiede anche una speranza di rinascita. Adam Resurrected è un film difficile in diversi momenti e quindi non è per tutti ma sarebbe un delitto non consigliarlo a chiunque. Voto 8,8.

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