Regia di Mary Stuart Masterson vedi scheda film
mangiatori di torte che vabbè, letteralmente ha un senso un pò vago, visto che scene in cui si mangiano torte non ricordo di averne viste. indagando sulla rete, trovo che può essere riferito a gente che sta troppo bene e che quindi non ha problemi, se ho capito bene. il film della masterson è uno di quei film indie così piccoli che raccontano storie così piccole e intime, delimitate a zone rurali lontane dai grossi centri urbani, che in alcuni momenti sembrano quasi non esistere. penalizzato da un doppiaggio che sembra essere fatto apposta per la programmazione ad ora tarda sulla tìvì, è però penalizzato anche da un soporifero deja-vu, salvato solo dalla breve durata del film e dall'accortezza di cambiare scena appena in tempo per evitare il pathos. "le vie dell'amore" sottotitolo italiano ben si addice a questo tranquillo "tè delle cinque", che sembra un pò di assistere ai girotondi sentimentali tra le persone del paesello in cui si vive. il difetto di questo film sta per assurdo nei suoi pregi. se la masterson si è presa il tempo di girare delle scene durante l'arrivo di un temporale, utilizzando i capricci di una stagione di mezzo che fa piovere praticamente in continuazione, facendo più "parlare" una strada umida o un prato verde smeraldo ancora bagnato, purtroppo spesso fa parlare a sproposito i suoi personaggi che non sono in grado di esprimere il proprio dolore "in silenzio". bello il personaggio della steward, ragazza destinata ad una vita breve, che vuole a tutti i costi fare l'esperienza del sesso e trova così anche l'amore. un film senza guizzi, senza alti e senza bassi. un film fatto di quella dolce piattezza che accomuna molti di noi. bella la musica.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta