Regia di Tom Vaughan vedi scheda film
Forse non si può difendere un film solo per il finale, ma Misure straordinarie va aspettato. La dimensione temporale viene dilatata, sospesa in spazi che ritornano (Nebraska, Chicago, Seattle, Portland) e bisogna avere un istinto particolare per saper filmare l’attesa. Tom Vaughan, proveniente dalla commedia Notte brava a Las Vegas, è invece soltanto un diligente esecutore, niente più. La pellicola è tratta dal libro The Cure di Geeta Anand e ispirata alla storia vera di John Crowley, in ascesa professionale, che decide di lasciare perdere tutto quando viene diagnosticata ai due figli più piccoli una malattia incurabile. Per cercare di salvarli, unisce le sue forze con quelle di un ricercatore di talento sottovalutato insieme al quale fonda una compagnia biotecnologica allo scopo di creare una medicina salvavita. La necessità illustrativa raffredda spesso questo melodramma ospedaliero corretto a cui manca però una spinta decisiva, quella che aveva, per esempio, L’olio di Lorenzo di Miller in cui Nolte e la Sarandon spadroneggiavano rispetto a Fraser e la Russell. Per fortuna c’è Harrison Ford, volto dolente e animo chiuso, tra A proposito di Henry e Crossing Over. Lui sì che se li mangia ancora tutti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta