Regia di Tom Vaughan vedi scheda film
VOTO : 6+.
Dramma ospedaliero, concentrato soprattutto sulla ricerca di una nuova cura per una rara malattia, a cui manca qualcosa per poter emergere.
Quello che si vede è un prodotto onestissimo, ma anche un po’ troppo privo di mordente quando questo sarebbe necessario per fare un salto di qualità.
John (Brendan Fraser) e sua moglie (Keri Russell) hanno due bambini affetti da una grave malattia che preclude loro ogni speranza di vivere ancora a lungo.
Così John decide di incontrare un ricercatore vecchio stampo (Harrison Ford) che pare abbia trovato la soluzione al loro problema.
Però servono fondi ingenti per cominciare a produrre il medicinale e poi vedere se effettivamente funziona.
Comincerà così una corsa contro il tempo, tra accordi complicati con imprenditori farmaceutici, conflitti di interessi e commistione di caratteri assai distanti tra loro per formazione.
Il percorso intrapreso da questo film è risaputo e tutto sommato regala ciò che ci si aspetta di vedere.
Certo il tema, con tutte le sue diverse parti (ricerca fondi, apertura del centro di sperimentazione, accordi con le case farmaceutiche e tutti gli ostacoli lungo il percorso), non può essere sviscerato con la dovuta accortezza in poco più di un’ora e mezza.
E in questo la parte finale è una rapidissima, e poco efficace, chiusura del cerchio che conferma quanto sopra.
Per il resto Fraser e la Russell non brillano affatto in ruoli che necessitavano di un alto trasporto emotivo, ma anche grande temperamento, mentre è un piacere vedere Harrison Ford combattivo e finalmente calato in una parte consona ad un uomo della sua età (direi che lui è nettamente l’aspetto migliore di tutto il film).
Detto questo il film regala la sua buona dose di emozioni, la confezione non è un granchè, ma il tutto è esposto con un discreto ordine e la disciplina necessaria, mentre i personaggi del padre e del ricercatore si assemblano bene tra loro, anche se potevano essere anche sfruttati meglio.
Insomma nell’insieme il film è un po’ ordinario, altrettanto sbrigativo, ma comunque sufficientemente efficace nel suo essere.
Certo che si poteva pure fare qualche cosa di più.
VOTO : 6+.
Il materiale umano si prestava ad una regia un pò anonima o ordinaria.
Secondo me ha compiuto un sufficiente lavoro d'insieme, doveva però valorizzare meglio i momenti chiave ed essere meno sbrigativo nel finale.
VOTO : 6/7.
Finalmente in un ruolo adatto ad un uomo della sua età, comunque mette in campo un buon temperamento ed ha anche alcune buone battute che riesce a rendere efficaci.
L'elemento migliore del film e di gran lunga.
VOTO : 5,5.
Mi sta simpatico, ma questo ruolo meritava un attore più carismatico, più profondo e più emotivamente coinvolgente.
VOTO : 6.
Ordinata e precisina, comunque un pò poco anche se il ruolo è abbastanza di secondo piano.
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