Regia di Bruno Dumont vedi scheda film
Innamorarsi di Dio
Hadewijch è un film che trascende ogni tipo di intellettualismo analitico. E' un'opera che, come Hors Satan, dovrebbe essere assorbita con il cuore e con la pancia, non con la mente. Una pellicola filosoficamente spirituale, che abbraccia il paradosso cosmico della "natura divina" : ossia la natura come verità ultima, come manifestazione religiosamente liberatoria ; una sorta di paradosso reale e cristologico. Cèline, la protagonista, osserva con sofferenza e curiosità ogni tipo di aspetto sociale e religioso che la circonda, dalle suore ai fondamentalisti islamici, dai genitori all'amico/pseudo fidanzatino ; ma tutto con trascendentale distacco, quasi fosse in un'altra dimensione, una dimensione a cui deve necessariamente dare una forma e un colore; è alla continua e ossessiva ricerca di una risposta esistenziale. Cèline è una martire silenziosa e anticonvenzionale; è inafferrabile per tutti coloro che si avvicinano alla sua vita: Cèline è inarrivabile, sfiora tutto e non si lascia toccare perché lei è innamorata solo ed esclusivamente di Dio. L'unico che toccherà e libererà la sua vera essenza, sarà l'essere umano incontaminato, che rappresenta lo scioglimento da ogni vincolo morale e spirituale, la scarcerazione finale da tutti i dubbi mistici, la risposta definitiva che oltrepassa il bene e il male, la sola realtà metafisica. Dio che è in ogni cosa, al di là delle religioni. Ecco, finalmente tutto è divino: uomo, cielo, spirito, acqua, corpo, rabbia, lacrime, sorrisi. Il mondo diventa sacro nel senso più umano e terreno del termine. Possono aprirsi le porte di Hors Satan, i cancelli dell'Oltre che condurranno lo spettatore verso un altro ed autentico misticismo.
Hadewijch è un film eccellente e affascinante.
Un'opera misteriosamente conturbante che schiaccia e dilata le emozioni dello spettatore.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta