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Hadewijch

Regia di Bruno Dumont vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Hadewijch

di luca826
8 stelle

VOTO 7/8 RIGOROSO (Tv 03 Giugno 2011) Film centrato sulla percezione della fede, la percezione di Dio, non la sua presenza, ma la sua assenza, l'invisibilità alla base del suo essere genera lo sconforto in Céline, perchè il fervore religioso, l'amore assoluto nei confronti di Cristo aumenta proporzionalmente con la mancanza di risposte, dalle istituzioni, il convento, dai legami, la famiglia. Tutto questo procede in una Parigi derivata, ispirata, riadattata da quella de "Il diavolo probabilmente", poi dopo un'ora, dove le paure, le ansie della ragazza incontrano le spiegazioni e le comprensioni teologiche di Nassir, se tu lo ami lui esiste!, qualcosa si muove. E' la scena chiave e la svolta narrativa perchè ora l'intreccio, sempre nella sua semplice applicazione, si complica di risvolti filosofici religiosi di rara intensità. Quindi fra Bresson e i Dardenne, mantendo un'anima propria ben definita (la sensibilità al fascino del paesaggio per esempio), Bruno Dumont provoca le nostre reazioni, sfruttando gli opposti per arrivare ad una soluzione sospesa, dove l'inquietudine del non poter comprendere la realtà si trasforma in una chiusura mistica e il malessere esistenziale conduce in territori assolutamente imprevedibili. L'etica soccombe oppure viene ribaltata e tutto diventa sempre più complesso, la domanda che tuona nella nostra mente è perchè. Un'opera difficile dai molti rimandi simbolici, impalpabile, circolare, sospesa, sbilanciata in inquadrature fisse prolungate che aumentano ancor di più il rigore del progetto.

- Ecco è qui
- Il tuo rifugio?
- E' dove sono nata:
Hadewijch
- Hadewijch, è bello, è un bell'angolino

All'improvviso come in una visione la luce del sole penetra tra le nuvole, per qualche secondo il viso pallido di Céline viene illuminato. E' un segnale, è il segnale:

- Sono con te Nassir, sono pronta...

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