Regia di Gregory J. Markopoulos vedi scheda film
Un corto di pura astrazione del montaggio con la concretezza annientata delle immagini, in quanto la materialità di case, stanze, paesaggi, oggetti è evaporata da una concezione ipnotica e mentale della forma, sia delle cose che del filmato.
Il prodotto filmico di G. J. Markopoulos è insieme una tela grezza, una esposizione, una partitura di nuclei concettuali che fanno la loro comparsa in fulminee impressioni della retina per mezzo del flash-cut, sovrimpressioni e giochi metamorfici di luci ed ombre, un montaggio atto ad approssimarsi alla optical art, una antinarrazione che fa leva sul versante sensoriale e sul puro incantesimo della musica, in Sorrows il contrasto tra l'inerzia immanente delle cose e il dolore umano della Marcia funebre: Adagio assai, dalla Sinfonia n.3 op. 55 di Ludwig van Beethoven. 6
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