Regia di Sandro Bolchi vedi scheda film
Tra le maggiori espressioni d'arte del cine letterario mondiale; un vigoroso ritratto d'ambiente della Trieste fineimpero.
La Trieste di fine belle époque nelle sue forme di vita pubbliche e transitorie ma anche domestiche di risvolti minimali borghesi e faceti, come Svevo ha conosciuto e interpretato nel gran romanzo sulla propria generazione. Dorelli qui supera sé stesso, nel dono novatore all'arte di questo Zeno sottile e un po' febbrile; a volte stanco negli anni della sua stessa malinconia; di tenace consapevolezza, e che al tramonto della sua storia in coesione con l'altra -di nemesi, nella guerra- di un senescente Imperio, destino gli darà -sì come a malata e malanima società che l'aveva accolto, di persistente ignavia mercantile amica- non altro termine d'eredità che d'ironia vigile d'autoassoluzione.
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