Regia di Mauro Morassi vedi scheda film
Mario e Memmo sono due soci in affari, entrambi ossessionati dalla paura delle corna. Per loro... fortuna, le loro mogli sono bruttine; anche per ciò tutti e due si dilettano nel cercare compagnie femminili extraconiugali. Quando entrambi si invaghiscono di una bella ragazza, le mogli reagiscono diversamente: quella di Memmo si infuria, quella di Mario lascia correre. Mario ha quindi un'intuizione improvvisa: che abbia le corna pure lui?
Scontata commediola lieve nei toni e un po' meno nei contenuti, con frequenti riferimenti aperti all'adulterio, alle corna, all'onore virile: tutta materia che oggi può far (sor)ridere, ma che in effetti all'epoca era molto sentita nell'immaginario collettivo nazionale. La principale curiosità di Mariti in pericolo risiede nella coppia di protagonisti: i fratelli Carotenuto, Mario e Memmo, che di rado hanno recitato insieme e che ancor meno spesso hanno avuto ruoli centrali nelle loro pellicole. Qui accade in contemporanea per entrambi: e ovviamente - validissimi interpreti entrambi - è un'ottima notizia. Anche nei ruoli di contorno le presenze interessanti non mancano: da Franca Valeri a Sylva Koscina, da Pupella Maggio a Carlo Pisacane/Capannelle. La sceneggiatura di Marcello Fondato e Ugo Guerra è ordinaria amministrazione alimentare e riesce a sembrare meglio del poco che è solo grazie alla verve degli attori in scena; per Mauro Morassi si tratta della terza regia in quattro anni, purtroppo per lui anche la penultima: dopo Il successo (1963, peraltro da molti accreditato a Dino Risi) andrà incontro a una prematura scomparsa. 2,5/10.
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