Regia di Sofia Coppola vedi scheda film
VOTO : 6+.
Film controverso e molto difficile da valutare, o meglio si potrebbe propendere semplicemente per una bocciatura, ma in realtà ci si possono trovare diverse sfumature che si mescolano tra loro, lasciando alla Coppola più di un’attenuante.
Certo che il Leone d’oro conseguito a Venezia nel 2010 rimane un riconoscimento (con ogni probabilità) eccessivo e non facile da capire o appoggiare.
Johnny Marco (Stephen Dorff) è un attore famoso che soggiorna nell’hotel Chateau Marmont, girovaga con la sua Ferrari per le strade dalla California, frequenta molte donne e partecipa a qualche film e a eventi mediatici.
Vive senza vivere veramente fino a quando non è costretto a trascorrere un lungo periodo con la figlia Cloè (Elle Fanning), lasciatagli dalla ex moglie in fuga.
La sua presenza lo porterà a riflettere su che cosa fare nel prosieguo della sua esistenza.
Fin dalle prime immagini si capisce quanto il film possa essere spiazzante, con quella Ferrari che compie più giri su un circuito ovale e quanto accade subito dopo ne è ulteriore conferma.
Film che si prende i suoi tempi, fa tante scelte coraggiose e controcorrente, mostra il mondo dello star system proponendone la faccia meno piacevole (tanto più in tempo di crisi vedere un uomo (non) vivere così può facilmente infastidire), ne mostra la patina (vedi per esempio l’evento Telegatti), finendo con l’essere volutamente patinato.
Ma in fondo tutto questo funziona in maniera soddisfacente, senza grandi slanci per carità, in più l’irruzione della ragazzina porta una ventata di aria fresca, peccato poi che tutto il finale scada parecchio nell’ovvio e non riesca a trovare una sua completa identità (in più ci si fanno tante domande, come per esempio cosa sia successo nella testa di Johnny per far cambiare le cose proprio in quel momento della sua vita).
Per di più il tutto si risolve in circa novanta minuti, minutaggio per giunta raggiunto con tante scene allungate e diluite.
Peccato perché in fondo questa operazione è più rischiosa ed integra di quanto si possa pensare e perché i due attori protagonisti convincono con Dorff che interpreta il grande attore che non è mai riuscito ad essere veramente e la Fanning che letteralmente vive più che recitare.
Film dunque irrisolto, criticabile, ma anche affascinante e particolare, fatto apposta per dividere e creare discussioni.
E’ già qualcosa, forse questo tratto distintivo è più importante del film stesso.
VOTO : 6+. Regia per certi versi sofisticata, per altri fin troppo banale. Prova controversa, difficile da decifrare, personalmente non mi ha convinto molto, ma ci ho visto comunque delle qualità.
VOTO : 6,5. Una delle sue prove migliori della carriera (non che ci volesse chissà che cosa). Scelta giusta del casting, lui non fatica a calarsi nella situazione, sarà che l'ha sognata in passato?
VOTO : 6/7. Spigliata, naturale, semplicemente vera. Promettente.
VOTO : S.V. Comparsata veloce veloce.
VOTO : S.V. Ruolo breve, ma il personaggio le calza bene.
VOTO : S.V. Manco l'ho riconosciuta.
VOTO : S.V. Fugace apparizione.
VOTO : S.V. Presenza di pochi secondi, meglio così.
VOTO : S.V. Nei pochi secondinei quali è in scena riesce ad essere simpatico.
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