Regia di Sofia Coppola vedi scheda film
Esageratamente incensato dalla critica al Festival di Venezia e altrettanto esageratamente stroncato dalla maggior parte degli utenti di FilmTv che lo hanno finora opinato, "Somewhere" è il classico film per il quale, paradossalmente, il maggior pregio corrisponde proprio al peggior difetto. Mi spiego meglio: la pellicola di Sofia Coppola è terribilmente noiosa ed a sprazzi terribilmente irritante, ma lo è VOLUTAMENTE, con l'ambizione non da poco di descrivere, in maniera minuziosa e minimale, attraverso il vuoto, i silenzi e le assenze, la (invero modesta) deriva esistenziale di un divo depresso e senza particolari qualità. L'operazione (non certo nuova: provate a confrontare "Somewhere" con "Vive l'amour", film del 1994 del taiwanese Tsai Ming-Liang) è senz'altro riuscita, ma la ovvia conseguenza di un'opera strutturata in questo modo è l'essenziale pallosità di una storia che non inizia da nessuna parte e non finisce da nessuna parte (è un caso che entrambi i momenti sono ambientati su una strada sterrata persa nel deserto?). In definitiva "Somewhere" è un film interessante, ben congegnato nella sua spartana essenzialità ma anche (e soprattutto a conseguenza di questa) terribilmente tedioso: per poter essere goduto (si fa per dire) appieno necessita di una grande complicità e una grande empatia da parte dello spettatore. Anche il cast è scarno ed essenziale ma non del tutto indegno: Stephen Dorff (alla grande occasione della sua carriera) si conferma un mediocre attore ma, paradossalmente, proprio per questo riesce a rendere bene il suo personaggio, molto brava la giovanissima Elle Fanning (ne risentiremo parlare), senza infamia e senza lode tutti gli altri. Sofia Coppola si conferma per l'ennesima volta una regista in grado di spiazzare il pubblico, suscitando con la stessa abilità lodi sperticate e critiche livorose: forse i suoi film non sono sempre a fuoco, ma sicuramente non è la figlia di papà priva di talento che molti amano descrivere. Voto sufficiente.
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