Johnny Marco è un noto attore che vive un'esistenza sregolata. I suoi giorni scorrono tra fiumi di alcol, belle ragazze, macchine veloci e fan servili. Fino a quando nella sua vita piomba sua figlia Cleo, di 11 anni...
Note
Film borghese sul vuoto borghese, oggi come negli anni 70, nelle intenzioni, parla di noia annoiando. Un prodotto dalla confezione patinata, ellittica, con metafore elementari, e una tendenza arty. Se in Lost in Translation la vittima del suo qualunquismo machiettistico era stato il Giappone, ora è il turno del Belpaese, che premia la raccomandazione prima del talento. Tutto vero, e il fiacco Leone d’oro a Somewhere ne è la dimostrazione, ma non serviva la Coppola per comprendere l’ovvio.
Delizioso fino a metà, poi arriva la figlia di lui e tutto si affossa. I film della Coppola sono sempre affascinanti e magnetici ma al tempo stesso incompleti e con finali indecifrabili, per questo hanno il loro perché, anche se non dicono nulla o quasi. È un piacere guardarli (Lost In Translation) ma si resta sempre con l'amaro in bocca.
Scene lunghissime e ripetitive, la fiera della banalità: persino peggio del noiosissimo "Lost in translation", che di interessante aveva soltanto il titolo... ulteriore deludente prova registica per la conferma che tra padre (Francis Ford) e figlia (Sofia) c'è un abisso.
Un film leggero leggero su un uomo di spettacolo in odore di crisi,un Leone un po' regalato ,ma l'operina si puo' vedere senza infamia e senza lode,voto 6.
La Coppola in questo film che si aggiudicò un Leone d’oro abbastanza contestato, chiede ai suoi attori una gestualità piuttosto controllata, frutto di una recitazione in apparenza sottotono ma capace di rendere evidente quanto sia difficile questo rapporto tra un padre e una figlia che si sono appena ritrovati. Lo sguardo è minimale ma efficace.
penoso e noiosissimo,meno male che le poltrone del cinema erano comode. Mi chiedo chi AVRà il coraggio di comprarlo in dvd o bluray.Complimenti a Tarantino per la scelta,forse era meglio premiare"La solitudine dei numeri primi"
mai vista opera più insulsa, sotto ogni profilo. fino a diventare irritante per come fallisce sistematicamente, lungo le due ore scarse di proiezione, una rappresentazione almeno credibile del vuoto che vorrebbe descrivere.
Da qualche parte,da tutte o da nessuna. Quel Somewhere disperso tra il Nowhere e l'Everywhere ha il suono di una pernacchia. Frizzi, lazzi, lingue di Menelik e sberleffi all'annuncio di questo Leone dorato senza unghie e criniera, pallida imitazione di quello vero con magari Quentin e Sofia che se la ridevano alla grande alle spalle degli altri in concorso. La piccola Sofia ha problemi… leggi tutto
Mettere in scena la noia, l'abulicità, l'ignavia, la solitudine, l'infelicità. Ebbene sì, Sofia Coppola riesce pienamente nell' intento eppure la storia del suo Johnny Marco non interessa granché e non appassiona. L'elementare percorso di quest'attore sulla cresta dell'onda che passa le giornate fra lap dance private, partite a guitar hero e giri in Ferrari non… leggi tutto
Bando alle ciance e alle insinuazioni: Sofia Coppola ne è troppo spesso investita ingiustamente. Si dovrebbe invece sempre stare dalla parte di chi, costante, continua a raccontarci di rinascite che travalicano i pregiudizi, gli auto-pregiudizi, il chiasso delle chiacchiere, la luminescenza al neon dei riflettori puntati, i colori di mondi artefatti, la pornografia dei sentimenti, la presa… leggi tutto
Mi sono recuperato questo drammatico film, targato da Sofia Coppola, acclamato nel lontano 2010 come premio al festival a Venezia.. Son sincero mi aspettavo di più come trama, intrattiene il giusto.. sembra di vivere delle giornate tipiche di un attore di Hollywood reali.. la bella vita in tutto e per tutto. Piaciuta la parte con la bella figlia. Mi aspettavo di più come fine…
Da qualche parte (Somewhere) Johnny (Stephen Dorff), il nostro eroe, potrà trovare la pace dei sensi, agitati e turbati oltre misura dalle ballerine di lap dance che si esibiscono ammiccanti solo per lui o dalle donne che gli si infilano nel letto senza troppi complimenti o da quelle che lo insidiano stazionando in permanenza davanti alla porta della camera d’albergo che…
Ecco le mie visioni di Luglio...
Come si può notare, in questo mese ho preferito passare il tempo con le serie TV. Di seguito le stagioni concluse:
1a Trump: un sogno americano;
11a The Big Bang…
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Commenti (21) vedi tutti
Delizioso fino a metà, poi arriva la figlia di lui e tutto si affossa. I film della Coppola sono sempre affascinanti e magnetici ma al tempo stesso incompleti e con finali indecifrabili, per questo hanno il loro perché, anche se non dicono nulla o quasi. È un piacere guardarli (Lost In Translation) ma si resta sempre con l'amaro in bocca.
commento di Lupo65Incredibile - ma vero - Leone d'oro a Venezia nel 2010
leggi la recensione completa di laulillaConfermo, "Scene lunghissime e ripetitive, la fiera della banalità", voto 2
commento di stokaiserScene lunghissime e ripetitive, la fiera della banalità: persino peggio del noiosissimo "Lost in translation", che di interessante aveva soltanto il titolo... ulteriore deludente prova registica per la conferma che tra padre (Francis Ford) e figlia (Sofia) c'è un abisso.
commento di ErasmodaRotterdamE questo schifo ha vinto il Leone d'oro??? Pensa gli altri come stavano messi... Che poi che premio è?! Insulso. Voto 0 ovviamente
commento di ScemaranVorrebbe ripetere la poetica nichilista del minimalismo affettivo di Lost In Traslation, ma riesce solo a far addormentare. Voto 5.
commento di ezzo24Un film leggero leggero su un uomo di spettacolo in odore di crisi,un Leone un po' regalato ,ma l'operina si puo' vedere senza infamia e senza lode,voto 6.
commento di ezioBello. Proprio bello. Voto 8
commento di PaolabibiLa Coppola in questo film che si aggiudicò un Leone d’oro abbastanza contestato, chiede ai suoi attori una gestualità piuttosto controllata, frutto di una recitazione in apparenza sottotono ma capace di rendere evidente quanto sia difficile questo rapporto tra un padre e una figlia che si sono appena ritrovati. Lo sguardo è minimale ma efficace.
commento di (spopola) 1726792Manca l'aria. Avaria nel nostro sogno più sognato
commento di michelVoto al Film : 7
commento di ripley77Un film deludente. Cosa ne penso? Leggete le altre opinioni negative che condivido quasi in pieno. Da NON vedere!
commento di divemasterParticolare, come solo lei sa fare! E' il suo stile, può sembrare noioso, ma la Coppola è diversa dalla massa. Voto 6,5
commento di luanizzaUn "lost in translation" ambientato ad Hollywood: se vi è piaciuto quello, adorerete questo.
commento di mariaelenazUn ottimo sulla fiducia ad un leone d'oro che crescerà con gli anni, per il talento di una delle autrici di punta della nuova hollywood.
commento di giampy.78Quando la metafora si fa insistente, perde il suo valore di metafora.Lo spunto è grandioso, ma manca la sintesi del capolavoro.
commento di nuoveRecensionipenoso e noiosissimo,meno male che le poltrone del cinema erano comode. Mi chiedo chi AVRà il coraggio di comprarlo in dvd o bluray.Complimenti a Tarantino per la scelta,forse era meglio premiare"La solitudine dei numeri primi"
commento di grobComincio a dubitare della buona fede di Tarantino…film perdibilissimo. VOTO 2
commento di il melandriSemplicemente stupendo. Una poesia. Lo rivedrei cento volte.
commento di naikeUn film assolutamente sopravvalutato, algido e saccente.
commento di aquila79mai vista opera più insulsa, sotto ogni profilo. fino a diventare irritante per come fallisce sistematicamente, lungo le due ore scarse di proiezione, una rappresentazione almeno credibile del vuoto che vorrebbe descrivere.
commento di buran77