Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Commedia di spessore lieve lieve, con un occhio al costume e l'altro allo stereotipo. Non è un film solo ed esclusivamente di barzellette e scenette concatenate (vedi gli analoghi prodotti, ad es., di Marino Girolami o Giorgio Simonelli negli anni immediatamente seguenti): l'obiettivo è, sì, far ridere - e quindi non scendere troppo nei dettagli -, ma anche farlo all'interno di un quadro reale (o perlomeno verosimile) di quella che era la società italiana di quel periodo. Comencini aveva già licenziato buoni film come i primi due Pane, amore e La bella di Roma (Sordi/Pampanini), percui risulta strano vederlo impegnato in questo lavoruccio senza tante pretese. Cast quantitativamente e qualitativamente soddisfacente; ben otto nomi in sceneggiatura, fra cui lo stesso regista e Suso Cecchi D'Amico, di solito impegnata in film meno leggeri, ed uno dei tanti ruoli da playboy macho per Franco Fabrizi, notoriamente non interessato al 'sesso debole'. 4,5/10.
Mariti in città, mogli e figli in villeggiatura: alcuni mariti si ritrovano a trascorrere le ferie (delle consorti) a casa da soli e ne approfittano, insieme agli amici scapoli, per divertirsi un po' e magari tentare l'avventuretta.
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