Regia di Jan Svankmajer vedi scheda film
ho letto i libri e di sicuro non sono libri facili. amo alla follia, la follia disneyana che è in alcuni momenti di una cattiveria e di una crudeltà inaudite al giorno d'oggi. l'alice di svankmajer deve organizzarsi e raccontarsi la storia da sola, perchè la tutrice ha deciso che non gliela vuole proprio raccontare. anzi quando comincia a sfogliare il libro, la schiaffeggia sulle mani, così ci avverte che la storia se la racconterà da se stessa... chiudete gli occhi!... pronti, via! ci si ritrova nel libro e nella visione del cartone animato di walt, ma in un universo del sottosuolo, costruito con materiale di riciclo e di raccolta, tenuto insieme da una fantasia sfrenata che forse non finisce con l'apertura delle palpebre o con la fine dell'attività sogno del cervello. cassetti di tavoli e porte la fanno da padrone e alice deve industriarsi per entrare o passare in essi ogni volta. anche qui si mangia o si beve qualcosa per diventare più grandi o più piccoli al bisogno e i personaggi che alice incontra in questo viaggio nello scantinato di un rigattiere, si costruiscono spesso da soli per informare alice sul da farsi. il famoso coniglio bianco è un animale impagliato che perde segatura ovunque e per rifocillarsi ne ingolla ghiottamente della nuova, o la stessa che appena perso. l'orologio che lo avverte che è perennemente in ritardo non sta nel taschino, ma dentro se stesso. materiali inermi che prendono vita e anzi la esigono, come i calzini di alice che tentano la fuga in una stanza di calzini vermi che entrano ed escono dal pavimento tarlato. creature che sembrano uscite dai quadri di bosch, impossibili ma camminanti e ben decise a fare quello che devono fare sul momento. alice è in continuo inseguimento del coniglio di casa senza sapere dove sta andando, ma terribilmente attratta dal da farsi dell'animaletto vestito in pompa magna. ci sarà una via di fuga alla fissazione della regina di cuori di tagliare teste? alice deve uscire dal sogno e da quel tribunale che ha già deciso di tagliarle il capo, ed è come quando si desidera ardentemente uscire dal sogno perchè si è in pericolo e invece è solo una tremenda voglia di fare pipì o si ha la testa in una posizione estremamente scomoda e il corpo ti avverte che per metterti più comodo devi "solo" svegliarti. aggiungamoci una certa sadica e inconsapevole tendenza all'emulazione dei più piccoli verso talune azioni dei grandi e voilà, alice attende il coniglietto bianco con le forbici nelle mani.
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