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14 kilómetros

Regia di Gerardo Olivares vedi scheda film

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La recensione su 14 kilómetros

di billykwan
8 stelle

Odissea africana. Le colonne d’Ercole viste non più come paura verso l’ignoto ma come speranza per il futuro.

Perché nel profondo Niger la prospettiva dell’Europa è quella di una terra accogliente e ricca di opportunità. Con queste premesse inizia il viaggio di Buba, accompagnato dal fratello maggiore Mukela, che insegue il sogno di diventare calciatore; parallelamente Violeta fugge da un matrimonio combinato dai genitori. Le loro strade si incrociano su un bus straripante di disperata umanità. Violeta si è imbarcata col solo biglietto perché durante il viaggio le hanno rubato tutto e il bordello cui è stata costretta, anche la dignità. Buba perderà il fratello, ucciso dal deserto e dai miraggi. Perduti in una landa di sabbia ardente, Buba e Violeta, verranno salvati da un gruppo di Tuareg, gli uomini blù, nomadi del deserto incapaci di comprendere la fuga dall’Africa dei due giovani. Tuttavia, sarà proprio l’umanità dei Tuareg a infondere una nuova speranza in Buba e Violeta.

Le strade dei due si dividono alle porte dell’Algeria quando Violeta viene fermata per il passaporto non in regola. A questo punto lo sguardo di Olivares si concentra su Buba che continua il suo viaggio a piedi, seguendo la strada ferrata fra Algeria e Marocco, arriverà vicino alla meta per essere ricacciato indietro dalla polizia ma con caparbietà riprenderà il cammino fina ad Asillah, in Marocco, ove ritroverà Violeta, costretta a vendere il proprio corpo per comprare l’imbarco che le permetterà di attraversare gli ultimi 14 kilòmeros che la separano dalla Spagna.

Olivares contrappone, alla disperazione dei personaggi, paesaggi incontaminati e tramonti in controluce, a sottolineare le contraddizioni di un continente. Lo sguardo del regista spagnolo è dolente, tragicamente documentarista, senza mai cedere a pietismo o retorica.

L’occhio della macchina da presa si chiude con i due protagonisti finalmente in Spagna dove la pietà di una guardia di frontiera che volge lo sguardo altrove, permette loro di iniziare una nuova fuga.

L’odissea africana è finita, inizia ora quella europea ma a questo punto lo sguardo di Olivares non è più necessario, perché inizia un film che abbiamo davanti agli occhi ogni giorno, un film che tanti non amano guardare. 

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